Destra Adige, persi 20 mila quintali d’uva

Sulla collina la grandine, in fondovalle il vento. La Sav considera dimezzata la prossima vendemmia



ROVERETO. Dal punto di vista dei danni alle strutture, la fascia colpita è limitata alla fascia tra piazzale Degasperi e via del Garda, a Rovereto. Ma da quello agricolo è la Destra Adige che ha pagato il tributo più pesante. Con vento e grandine che hanno devastato l’ampia fascia collinare da Lenzima a Servis e fino al fondovalle. In alto è stata soprattutto la grandine, eccezionale per intensità e violenza e non solo per la stagione, a provocare i danni maggiori. In fondovalle, nella zona di Isera, Brancolino, Marano, è stato soprattutto il vento. Ma l’effetto cambia poco. «In questo momento - spiega il diretto della cantina Sav Mauro Baldessari - i nuovi tralci delle viti sono particolarmente fragili. Vento e grandine hanno fatto un disastro. Il problema non è tanto sulla qualità del futuro raccolto, come accade con le grandinate estive, che in questa stagione non sarà compromessa. Ma sulla quantità dell’uva. Stando alla prima impressione - una stima precisa potremo averla nei prossimi giorni - si ragiona su un dimezzamento secco della produzione. Dai 40 mila quintali attesi, a circa 20 mila quintali. Una mazzata, inutile nasconderlo». Nel pomeriggio di ieri l’area più colpita è stata visitata anche dai tecnici della provincia e dall’assessore Dallapiccola. «Abbiamo già consultato il Codipra - conclude Baldessari - che ci ha rassicurato: anche i danni da vento, e non solo quelli da grandine, sono coperti dall’assicurazione. Ma questo vale ovviamente per quei produttori che hanno polizze assicurative. E non sono nè tutti nè la maggioranza». Se infatti le aziende agricole di dimensioni maggiori assicurano l’attività, la massa dei piccoli produttori, la forza della viticoltura lagarina, di solito non lo fanno. Per loro la perdita è irrecuperabile: una stagione compromessa.

Meno gravi di quanto sembrasse domenica invece i danni patiti nella zona di Mori, colpita sia dalla grandine che dal vento ma evidentemente in misura meno violenta. «Qualche danno c’è stato - diceva ieri mattina il tecnico della cantina sociale Colli Zugna Manfredo Manfredi - ma nulla di paragonabile a quello che so essere successo in Destra Adige. Abbiamo avuto qualche danno alla vegetazione delle varietà più fragili, come il teroldego e il marzemino, ma niente di eccezionale».













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