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Dalla cabinovia per il Bondone alla nuova stazione dei treni: ecco la Trento che verrà

Il sindaco Ianeselli ha presentato le novità dei prossimi anni: nel 2030 sarà conclusa anche la circonvallazione ferroviaria



TRENTO. Come sarà Trento nel 2030? Oggi, lunedì 30 dicembre, durante il tradizionale incontro dedicato agli auguri ai giornalisti, il sindaco Franco Ianeselli ha provato a rispondere a questa domanda passando in rassegna alcuni dei principali progetti varati dall’Amministrazione comunale (e non solo) che saranno completati nei prossimi anni. Sono tutte opere finanziate, alcune solo allo stadio di progetto, altre già in fase di appalto o di cantiere più o meno avanzato. In ogni caso, non si tratta di visioni o di auspici, ma di piani concreti, che procedono secondo un preciso cronoprogramma.

Mobilità. Uno dei cambiamenti più profondi ed evidenti nella città del prossimo decennio riguarderà la mobilità. A iniziare dal fatto che nel 2030 chi arriverà a Trento con il trasporto pubblico troverà due stazioni tutte nuove: l’Hub intermodale nell’area ex Sit sarà già in funzione da qualche anno (22,7 milioni di investimento cofinanziato dal Pnrr, fine lavori nel 2026), con la stazione delle corriere, un nuovissimo parco da 5 mila metri quadrati sul tetto e il parcheggio per residenti nell’interrato. Anche la stazione dei treni sarà del tutto rinnovata grazie al restyling del fabbricato viaggiatori di piazza Dante (a cura di Rfi, oltre 28 milioni di euro di investimento, fine lavori 2026). Per spostarsi dalla stazione dei treni a quella delle corriere ci sarà un nuovo percorso pedonale di circa 400 metri, senza barriere grazie a un ascensore (500 mila euro, fine lavori metà 2026) che consentirà di superare il dislivello tra piazza Dante e l’area ex Sit e consentirà di valorizzare tutta la zona intorno alla chiesa di San Lorenzo. 

Dal giardino dell’Hub intermodale si potrà prendere la cabinovia che accorcerà le distanze tra Trento, la Destra Adige, Sardagna e il Monte Bondone: tanto per fare un esempio, basteranno 17 minuti per raggiungere Vason, 5 minuti e 15 secondi per salire a Sardagna. Il progetto è stato finanziato da fondi nazionali e provinciali e vale quasi 80 milioni. Dal centro città, la Destra Adige sarà raggiungibile anche a piedi o in bici percorrendo la passerella in asse con via Verdi (5,7 milioni, fine lavori nel 2028).

Nel 2030 sarà conclusa anche la Circonvallazione ferroviaria (oltre 1 miliardo di investimenti statali), con il suo tracciato da 13 km (10,5 in galleria) riservato  ai treni merci, che dunque non passeranno più nei quartieri densamente popolati di Mattarello, Madonna Bianca, Clarina, San Pio X, San Giuseppe, centro storico e Cristo Re. L’opera renderà possibile il progetto dell’interramento della stazione e della ferrovia storica, che libererà 16 ettari in centro città da utilizzare come cerniera verde per la mobilità leggera e collettiva.

Nel 2030 anche gli spostamenti verso la collina est saranno più facili grazie all’ascensore inclinato che da viale Bolognini raggiungerà Mesiano e il polo tecnico dell’università in 1 minuto e 23 secondi grazie a una cabina capace di trasportare 537 persone all’ora, alleggerendo così tanto il traffico quanto l’affollatissima linea 5 del trasporto urbano. Sempre per quanto riguarda la mobilità, saranno pronti l’edificio per i pendolari all’ex Zuffo (oltre 1 milione di euro, finanziamenti europei del progetto Arv) e la fermata per i bus turistici alle Albere (250 mila euro) e saranno conclusi il marciapiede in località Corallo (740 mila euro) e la pista ciclabile di viale dei Tigli (335 mila euro), tutti progetti destinati a chiudersi nel 2025.

Rigenerazione urbana. Nel 2030 il quartiere compreso tra via Piave, via San Giovanni Bosco e via Santa Croce diventerà una delle aree più vitali della città: in quel triangolo unito da un parco rinnovato e innovativo, dove tra l’altro si sperimenteranno nuovi sistemi di recupero dell’acqua piovana (fine lavori 2026, 1,2 milioni di investimento), ci sarà il Polo innovazione, cultura e impresa nella riqualificata ex facoltà di Lettere (quasi 10  milioni di euro, fine lavori nel 2027), il Centro giovani, l’Urban center e la sede degli ordini professionali (nell’ex mensa, 4,5 milioni di euro, fine lavori nel 2025), oltre alla nuova sede degli uffici tecnici comunali (16,8 milioni di euro, fine lavori 2025) che permetterà un risparmio sia sull’affitto (oltre 700 mila euro l’anno), sia sui costi energetici poiché i consumi per riscaldamento, raffrescamento e illuminazione saranno minimi. Riqualificazione dell’edificio ex Lettere esclusa, si tratta di opere che fanno parte del progetto Santa Chiara Open Lab, avviato circa 10 anni fa grazie a un finanziamento da 18 milioni di euro della presidenza del Consiglio dei ministri.

Nel 2030 il palazzo delle Poste sarà riqualificato insieme a via Mantova e a via Santa Trinità: l’edificio riacquisterà il colore azzurro delle origini e tornerà a vivere grazie al progetto di Europa Gestioni immobiliari, società del gruppo Poste italiane che nell’edificio ha previsto ufficio postale, spazi commerciali e per la socializzazione al piano terra, coworking e residenze  ai piani superiori.

Sport e tempo libero. Nel 2030, in via Fogazzaro, i cittadini saranno già abituati a frequentare il centro acquatico per famiglie, con centro benessere, piscine interne ed esterne “a sfioro”, lido estivo, palestre polifunzionali (fine lavori 2026, quasi 10 milioni di euro cofinanziati dal Pnrr). Per gli agonisti ci sarà alle Ghiaie una piscina olimpica con doppia vasca (da 50 metri e per gli allenamenti), adatta anche per le gare internazionali (fine lavori 2028-2029, 12,9 milioni di euro). 

Cultura e turismo. Tra cinque anni la Barchessa di palazzo delle Albere non sarà più un rudere, ma uno dei poli culturali della città: finanziato con 2,5 milioni di euro, l’intervento di riqualificazione sarà concluso tra il 2027 e il 2028 e aggiungerà un ulteriore tassello al processo di valorizzazione del sistema urbano di Palazzo delle Albere, via Madruzzo, dando impulso alla rigenerazione urbana di tutto il comparto.  Nel 2030 Porta Veronensis sarà una tappa dell’itinerario della Trento romana (250 mila euro l’investimento per il restauro, fine lavori nel 2027) e i bagni a servizio di piazza Fiera saranno finalmente realtà (790 mila euro, fine lavori 2027).

Nidi. Nel 2030 il problema delle liste d’attesa al nido sarà di sicuro molto meno pressante di quanto non lo sia oggi. Già da tempo (2026) sarà in funzione il nido Orsetto Pandi del tutto riqualificato (3 milioni di investimento cofinanziati dal Pnrr) con i suoi 60 posti. Sarà conclusa la scuola d’infanzia di Sardagna (1 milione di euro di investimenti, fine lavori nel 2027), che accoglierà bambini da zero a sei anni. Il progetto 0-6, in partenza a breve a Povo, sarà esteso anche a Mattarello, Cadine oltre che alla stessa Sardagna, consentendo di attivare in tutto una sessantina di posti supplementari per i bambini del nido e portando l’offerta totale a oltre 1300 posti (ad inizio 2024 erano 1147, senza considerare il nido all’Interporto attivato a settembre per abbattere le liste d’attesa).

Circoscrizioni. Tra cinque anni saranno conclusi molti progetti diffusi sul territorio: tra questi, la nuova caserma del vigili del fuoco di Cognola (fine lavori 2027, 2,7 milioni di finanziamento), lo spazio coperto per le cucine e l’area del parco Cembran a servizio delle associazioni a Mattarello (fine lavori 2026, quasi 1,5 milioni di investimento), gli orti comunali di Cadine (2026, 220 mila euro), il deposito e i bagni a servizio degli orti di Gardolo (2026, 255 mila euro), i depositi per le associazioni al centro civico dell’Argentario  (2025, 300 mila euro), gli impianti fotovoltaici in cinque edifici scolastici (2026, 1,5 milioni di euro). C.L.













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