Dai roghi del Cinquecento alle “streghe” di oggi
La mostra di Cavalese affianca alla storia una chiave di lettura attualissima Con la paura verso il diverso a mostrare come in 5 secoli sia cambiato poco
CAVALESE. Non tremate. Le streghe, quelle degli anni dell’Inquisizione, quelle coinvolte loro malgrado, in periodi tra i più bui della storia, in un’assurda serie di processi anche in Fiemme da parte di una Chiesa dell’epoca miope e bigotta, quelle non sono tornate e di sicuro non torneranno. Invece, tornano o forse non se ne sono mai andate altre “streghe” del nostro tempo, soprattutto il disprezzo e l’odio verso il diverso. Esempi ce ne sono a iosa di questi tempi a diverse latitudini e longitudini del globo.
La mostra sulla Stregoneria al Palazzo della Magnifica Comunità di Cavalese, assodato lo scopo divulgativo storico e culturale relativo agli eventi accaduti in Fiemme all’alba del ‘500, punta l’accento anche (e soprattutto) su quest’aspetto, invitando il visitatore a riflettere e, magari, ad agire invertendo la tendenza. In molti, nel corso dell’inaugurazione, hanno posto l’accento su questa chiave di lettura: i curatori della mostra Francesca Dagostin e Roberto Daprà, il regolano con delega alla cultura Carlo Zorzi, l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi. Lo storico Italo Giordani, autore dello studio storiografico sulla stregoneria in Fiemme, dal quale ha preso spunto la mostra, ha invece posto l’accento su un altro scopo dell’esposizione e cioè quello di presentare i fatti senza aggiungere giudizi e, visto che si parla di processi, sentenze. Lo scario Giacomo Boninsegna, dopo aver a sua volta sottolineato gli aspetti “attuali” della mostra, ha ringraziato quanti hanno collaborato alla preparazione ed all’allestimento: Pinuccia Di Gesaro, massima esperta di processi per stregoneria in Tirolo, Alessandro Cont della Sovrintendenza per i Beni culturali della Provincia, Silvano Zamboni e Roberta Zuech del Castello del Buonconsiglio, Luciana Chini e Paolo Giovannini dell’Archivio di Stato di Trento, Roberto Pancheri e Marcello Bonazza della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, Verena Feichter del Ferdinandeum di Innsbruck, l’Associazione Ziano Insieme, gli artisti Mariano Vasselai e Luca Pojer, i prestatori di opere Giacomo Dellasega e Anna Vida, tutto il personale della Magnifica Comunità e altri collaboratori.
La mostra, nella parte a piano terra ed interrata del palazzo (che fu sede dei processi per stregoneria fiemmesi e delle carceri), comincia con una prima parte dedicata in generale ai temi della magia ed della stregoneria. Poi la seconda parte è dedicata ai processi tenuti in Fiemme, ricordandone i personaggi salienti, gli atti anche originali, le varie fasi, compresa la parte degli interrogatori e delle torture e si conclude con uno spazio dedicato all’erboristeria. La mostra, con catalogo interessante e molti eventi collaterali, sarà aperta fino al 28 marzo. Info digitando www.palazzomagnifica.eu.