Da Rabbi al basso Veneto con le loro mille pecore: la storia di Teodoro, Giacomo e Samatha
I tre pastori trentini hanno fatto tappa nei prati innevati di Ravina prima di ripartire per Verona
TRENTO. Partiti il 25 settembre da Rabbi, Teodoro, Giacomo e Samatha (senza enne), sono arrivati a Dimaro, quindi saliti verso Campo Carlo Magno, Madonna di Campiglio, arrivati quasi sulle cime del Brenta, scesi per la val Rendena e poi le Giudicarie, quindi lentamente sono arrivati a Terlago, ora comune di Vallelaghi, da dove, giovedì 9 dicembre 2021, sono partiti alla volta di Trento.
Dove hanno fatto la loro apparizioni attorno all’ora di pranzo, nei prati di Ravina, sotto il Belvedere.
Li, dopo la sosta, si sono mossi nuovamente e costeggiando la destra Adige, si sono avviati alla volta di Verona.
Da lì, l’itinerario conosciuto e transitato, transumanza dopo transumanza è quello che porta verso i lidi del basso Veneto o del primo Friuli.
“Dove ci sono pascoli” commentano laconici, nella normalità di un lavoro che nulla di normale ha per chi vive al caldo della città. Loro sono in 3, tre pastori proprietari ciascuno di un terzo delle mille pecore che compongono il gregge.
Con l’aggiunta di qualche capra e degli immancabili, preziosissimi, instancabili cani, soprattutto Border Collie.
Gli agnellini più piccoli nel carrello dietro il fuoristrada che contiene tutta la loro “vita nomade”. Loro sono Teodoro Daprà di Rabbi, Giacomo Franceschini e Sàmatha Passamani, una vita nomade, dura, per donne e uomini duri ma assolutamente irrinunciabile.
E non dormono all’addiaccio, come spiega Teodoro, “loro hanno una roulotte, io ho la macchina…” e non aggiunge altro.
Sui lati del grande prato innevato di Ravina, controllano assieme ai fidati cani l’intenso brucare rotto dal belato degli agnelli meno piccoli, che corrono tra le zampe delle mamme, mentre le capre prendono d’assalto i rovi più resistenti e gelati – in una mattina dove a mezzogiorno si registra appena un grado sopra lo 0 – per un rifocillarsi che dopo tanta strada ci voleva.
Pochi gli automobilisti attardati dall’incedere lento ma costante del gregge che ha attraversato l’Adige sul ponte di Ravina ma tutti hanno approfittato per ritrarre questo spettacolo che ben si inserisce tra le iconiche immagini di questo Natale che sta per arrivare