Cubiste in palestra, il giallo dello spogliarello

I sindaci di Lamon e Castel Tesino indignati: ci sarebbero stati dei nudi integrali alla presenza di minorenni


Cristian Arboit


LAMON. «Ritengo di dover orientare la mia attività di sindaco anche in direzione della tutela di un adeguato ruolo della donna. O forse mi si chiede di limitarmi a una morale solo proclamata e non praticata?». E' questa la domanda che il sindaco di Lamon, Vania Malacarne, si pone dopo l'incidente diplomatico ormai consumato con la società di calcio a cinque Lamon-Tesino, la squadra che il 29 dicembre scorso ha organizzato una festa con cubiste nella palestra comunale.
Festa attorno alla quale aleggiano diversi sospetti e fioriscono cronache che sconfinano nel leggendario. Le cubiste si sono spogliate? C'erano minorenni? E le autorizzazioni? Le versioni, come spesso accade in questi casi, sono discordanti. Di certo, quella arrivata in orecchio all'esecutivo è la peggiore. Da qui la presa di posizione netta del sindaco, che accanto ai colleghi del Tesino presto arriverà a un documento congiunto. A volerlo è il sindaco di Castello Tesino.
Le premesse. E' il 29 dicembre quando la società organizza, a margine del memorial Daniel Tollardo, una festicciola in palestra. Secondo la versione degli organizzatori ci sono 42 tra ragazzi e ragazze, snack vari, birra, ma soprattutto due cubiste discinte. Nelle ore successive, in municipio arrivano diverse segnalazioni. Qualcuno parla di nudi integrali davanti a ragazzi minorenni.
E' il 4 gennaio quando l'amministrazione "biasima" ufficialmente il comportamento dei calciatori. All'indomani nessuno degli amministratori - né lamonesi, né tesini - si presenta alle premiazioni del torneo.
Malacarne all'attacco. Il sindaco parte dall'importanza del torneo per i teen-ager lamonesi: «Gli impianti sportivi», sottolinea il primo cittadino, «sono gestiti dalla società Mix SL, che ne regolamenta l'uso in base alle regole a cui tutti gli utilizzatori sono soggetti. Proprio al Mix SL anche il calcio a 5 doveva rivolgersi per le autorizzazioni». Cosa che, si legge fra le righe, non è stata fatta. Malacarne ricorda di aver dato l'ok al torneo perché è una esperienza «collaudata e apprezzata da tutti».
Detto questo, il sindaco ricorda che «gli spazi pubblici sono a disposizione di tutti per la diffusione di valori, quali la cultura, lo sport e l'arte e più in generale l'educazione alla vita». Compito ostico soprattutto se «riguarda i giovani»: «Noi amministratori ci sentiamo tenuti a non trattare con superficialità ciò che ci viene sottoposto, ad approfondire e ricercare il significato vero delle cose a tutela non solo dell'interesse lamonese ma anche delle sue componenti più fragili».
Fiesta poco innocente? Riguardo alla festa Malacarne parla di un «fatto presentato come compiuto» e che ha sollevato le proteste di più cittadini: «Abbiamo registrato un'offesa al senso comune», dice il sindaco.
Malacarne non entra nel merito e parla di una festa che «non è stata così innocente perché non adeguata allo spazio pubblico in cui si svolgeva»: «Anche per questo in totale accordo con le amministrazioni del Tesino siamo giunti a una convinta disapprovazione del tipo di spettacolo. Siamo consapevoli», prosegue il sindaco, «che i giovani possano gradire questo tipo di offerta, ma non possiamo pensare che vada bene tutto purché si faccia qualcosa a Lamon».
Non manca un interrogativo: «E che dire della memoria di Daniel Tollardo, giovane e ancora compianto ragazzo lamonese vittima di un incidente sul lavoro a cui il torneo è intitolato?».
"Nessuna morale". Dopo aver illustrato la giornata che si è tenuta il 5 gennaio a Pezzè per la presentazione della nuova società di atletica - evento a cui hanno partecipato bimbi e famiglie - Malacarne chiarisce di non essere una bacchettona: «Personalmente non mi considero una persona dotata di eccezionali doti morali, semplicemente mi ritengo una donna, prima ancora che un sindaco, progressista, libertaria e democratica, senza incertezze sul confine tra il pubblico e il privato e sul valore e sulla bellezza del corpo femminile e delle sue espressioni».

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