Crac Aeroterminal: Cacciari testimone in aula a Trento al processo Poletti

L'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari si è presentato in qualità di testimone in un'aula del tribunale di Trento, nell'ambito del processo per il crac Aeroterminal



TRENTO. L'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari si è presentato in qualità di testimone in un'aula del tribunale di Trento, nell'ambito del processo per il crac Aeroterminal, la società gestita dai fratelli trentini Arrigo e Ugo Poletti, che avrebbe dovuto realizzare un investimento immobiliare con una serie di infrastrutture all'aeroporto Marco Polo di Venezia.

D'accordo sia l'accusa che la difesa, nel primo pomeriggio l'interrogatorio di Arrigo Poletti è stato sospeso per ascoltare i testimoni chiamati dai legali dell'imprenditore e saliti appositamente da Venezia.

E così, in aula, sono sfilati alcuni amministratori delle passate amministrazioni comunali e tra essi anche Massimo Cacciari, ex sindaco della città lagunare e filosofo di fama. Prima e dopo di lui sono stati ascoltati gli architetti ed ex assessori all'urbanistica Gianfranco Vecchiato e Roberto D'Agostino, l'avvocato Giulio Gidone e Luigi Zanotelli, architetto e consulente per il piano attuativo di Aeroterminal Venezia.

Tutti hanno confermato d'aver avuto contatti a vario titolo con Arrigo Poletti per il progetto di Aeroterminal. Lo scopo dell'avvocato Fogliata era chiaro: dimostrare in maniera inconfutabile che Aeroterminal era un progetto in cui l'imprenditore noneso credeva fermamente, un progetto che aveva tutte le carte in regola per concretizzarsi, un progetto vero, insomma, e non certo un finto castello di carte messo in piedi solo per portare a termine speculazioni senza scrupoli.

Linea difensiva che Cacciari, con la sua testimonianza, ha sostenuto. «Avevo già conosciuto Arrigo nelle vesti di presidente del Venezia Calcio - ha rivelato l'ex primo cittadino, che ha definito Arrigo "interlocutore affidabile" - poi, nel 2005, anche per il suo piano sull'area di Tessera. Un piano che aveva e potrebbe avere tuttora un grande interesse stragetico per la città e che avrebbe dovuto diventare realtà in una vasta area accanto all'aeroporto.

Ci furono parecchi incontri per valutare la possibilità di dare il via al progetto e soprattutto far trovare un accordo tra i Poletti e la Save. Quest'ultima affermava che la parte prospiciente all'acqua era a sua disposizione e che, quindi, Aeroterminal non poteva affacciarsi sul mare. C'erano degli interessi concorrenti, insomma, e nelle vesti di sindaco ho cercato una soluzione nell'interesse di tutti.

La mediazione è però fallita e io non ho ritenuto "igienico" che un sindaco intervenisse ulteriormente in un contenzioso tra società».













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