Consulenze agricole, stop alla gratuità
Mauro Fezzi (Fondazione Mach): «Basta assistenzialismo, i tagli ai bilanci impongono la compartecipazione dei contadini»
CLES. E’ stato il direttore generale della Fem di San Michele Mauro Fezzi ad aprire i lavori della 17ª Giornata Frutticola delle valli del Noce nell’auditorium del polo scolastico di Cles (esposto il cartello posti esauriti) con la presentazione dell’iniziativa “Fem-Produttori-Vasche” che si propone di operare in maniera critica rispetto alla valenza delle linee di difesa messe in campo durante la stagione frutticola 2013 che ha permesso uno sviluppo anomalo della ticchiolatura con danni per la molteplicità delle aziende frutticole.
Dopo aver evidenziato che la consulenza tecnica opera in Trentino da oltre 30 anni il direttore Fezzi ha affermato che non sarà possibile cambiare la squadra di tecnici. I contadini dovranno essere più preparati, si deve dimenticare l’assistenzialismo, Fem non può fare da badante agli agricoltori. I tagli operati al bilancio 2014 della Fem dovranno far riflettere anche sulla assistenza tecnica che non potrà più essere gratuita e che come succede in altre Province (vedi Bolzano) dovrà avere la compartecipazione dell’agricoltore. Una affermazione che è stata assorbita dalla sala gremita e che aprirà certamente un dibattito in particolare nelle Valli del Noce da tempo abituate ad avere nei propri frutteti i tecnici che, nel bene o nel male, non costano nulla.
La parola quindi al professor Vittorio Rossi dell’Università di Piacenza che è entrato nel vivo del tema ticchiolatura, esponendo in modo molto chiaro e comprensibile il ciclo vitale della malattia fungina che lo scorso hanno ha messo a dura prova la lotta per tenerla il più possibile lontana dai meleti. Un fungo che va a nozze quando temperatura e entità di piogge consentono uno sviluppo intenso della infezione primaria, che prelude poi a successive infezioni secondarie e che aggrediscono foglie e frutti. Passando a indicare gli strumenti per rendere incisiva la lotta ha evidenziato come importante sia il conoscere il numero delle spore fungine “in volo”che può essere attuata con strumenti chiamati capta spore, ma che è possibile anche tramite modelli matematici che incrociando temperature e entità della pioggia riesce a prevedere la possibile espansione delle spore e quindi indicare i tempi di intervento preventivo con trattamenti antiparassitari appropriati. Il tecnico Profaizer ha illustrato le prove sperimentali per arginare l’infezioni da ticchiolatura operate da Fem in Valsugana azienda Spagolle a Mezzolombardo Maso delle Part.
Luisa Mattedi ha trattato invece la ticchiolatura in campo biologico, precisando che questa malattia fungina aggredisce indistintamente tutte le produzioni melicole.
La parte più attesa, che cosa si farà nel 2014 è stata oggetto di relazione da parte del tecnico Mario Springhetti. Breve escursus storico per dire che sulla ticchiolatura si trovano riferimenti fin dal 1874, ma che l’annata 2013 è da indicare come evento eccezionale. Dopo aver indicato le giornate che hanno favorito l’evento dell’infezione primaria nell’annata 2013, Springhetti ha lanciato un forte messaggio a tutti i presenti. Attenzione fra non molto al risveglio primaverile sarà necessario essere attenti, la forte quantità di foglie in macerazione nei frutteti sono pronte a liberare l’inoculo del fungo. Le ipotizzabili piogge e le opportune temperature debbono trovare i germogli coperti da opportuni antiparassitari perché è statisticamente dimostrato che è l’azione preventiva che consente di dare maggiori certezze di difesa. Gli interventi successivi non riescono a aggredire in modo efficace la molteplicità delle spore che si sono depositate sulla pianta e quindi l’infezione può aggredire anche il 50% dei frutti che stanno per svilupparsi. Ultima relazione in tema ticchiolatura da parte di Janes che si è soffermato sulla struttura della pianta, sulla forma di allevamento, sull’uso degli atomizzatori tutti elementi fondamentali per consentire interventi efficaci nelle fasi di lotta.