Con la crisi il Laborfonds perde il 2,5%
I vertici del fondo pensione complementare rassicurano: "Andiamo molto meglio del mercato"
TRENTO. Con la crisi segna -2,5% il rendimento di Laborfonds, fondo pensione complementare a
capitalizzazione individuale per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro che operano nel territorio del Trentino Alto Adige.
In una nota i responsabili del fondo auspicano una "recupero forte di credibilità dei vari governi", indicando specificamente la richiesta di tagli ai costi della politica. "La situazione di panico creatasi sui mercati finanziari di tutto il mondo, determinata dalla crisi dei debiti sovrani e dal timore di una possibile recessione americana, è ormai da settimane sotto gli occhi di tutti. Come ogni investitore esposto sui mercati, anche Laborfonds non può non risentire dell'andamento negativo registratosi recentemente sugli stessi", viene detto nella nota.
"Il Presidente Josef Hofer ritiene però importante tranquillizzare gli aderenti a Laborfonds: "Abbiamo una grande diversificazione degli investimenti" dichiara il Presidente "ed inoltre sulla parte di investimenti in titoli di stato possiamo aspettare la scadenza - non avendo esigenze di liquidità - e quindi non subire l'attuale valutazione negativa". "Siamo usciti dagli investimenti nei vari Paesi a rischio e sulla parte azionaria il nostro gestore attivo ha ridotto parzialmente l'esposizione". Abbiamo introdotto da qualche tempo anche un nuovo ed efficace sistema di monitoraggio e controllo del rischio, avvalendoci del supporto e della professionalità del risk management di PensPlan Invest Sgr. I dati sull'andamento della gestione di Laborfonds - aggiornati al 31 luglio - danno contezza e dimostrazione concreta della buona e prudente gestione del patrimonio dei nostri aderenti.
Nei primi giorni di agosto la situazione dei mercati è notevolmente peggiorata; il rendimento della Linea Bilanciata di Laborfonds (che rappresenta l'80% dell'intero patrimonio del Fondo) si assesta sul -2,5%. E' però necessario evidenziare che nello stesso periodo i mercati azionari hanno mediamente registrato perdite nell'ordine del 15%. Sicuramente ci vorrà tempo per uscire da questa situazione e i governi dovranno adottare misure credibili che possano calmare il nervosismo dei mercati. "Per quanto riguarda specificatamente l'Italia, i costi che tali misure comporteranno", sottolinea però Hofer, "non possono essere pagati solo dai lavoratori e dai pensionati. Le ventilate ipotesi di intervento sulle pensioni e l'assenza di politiche di sviluppo e di crescita penalizzerebbero fortemente ancora le giovani generazioni".
"C'è bisogno di un recupero forte di credibilità che potrebbe iniziare con i tagli ai costi della
politica." Se le misure che i vari governi adotteranno saranno idonee a perseguire gli obiettivi di stabilità e, nel contempo, eque, sarà possibile riscontrare una diminuzione della volatilità sui mercati e i dati positivi dei fondamentali e dei prezzi del mercato azionario consentiranno di recuperare le perdite registrate in queste ultime settimane", conclude la nota di Laborfonds.