Comunità Responsabile accende un faro su Bolzano
TRENTO. Inutile ipotizzare nuovi partiti del Nord senza partire prima da quello che già c’è: il rapporto Trento-Bolzano. Non sempre lineare, ma comunque consolidato. Ma che rischia di modificarsi...
TRENTO. Inutile ipotizzare nuovi partiti del Nord senza partire prima da quello che già c’è: il rapporto Trento-Bolzano. Non sempre lineare, ma comunque consolidato. Ma che rischia di modificarsi profondamente: che cosa accadrà in Alto Adige il prossimo anno, quando alle prossime elezioni provinciali Luis Durnwalder non si ricandiderà? Parte da qui il progetto dell’associazione “Per una Comunità Responsabile”, che nei prossimi giorni porterà a Trento il politologo bolzanino Gunther Pallaver: docente all’Università di Innsbruck, cercherà di spiegare ai “cugini” trentini le fibrillazioni in corso sopra Salorno. E sarà il secondo appuntamento dell’attività del sodalizio presieduto dallo storico Giuseppe Ferrandi, dopo che nei giorni scorsi sono state definite le cariche interne e dopo un’intera giornata trascorsa sul territorio delle Regole di Spinale e Manez. L’obiettivo di “Per una Comunità Responsabile” è noto: stimolare il dibattito politico sui temi dell’autonomia, per cercare di dettare alla politica un’agenda incentrata sulle sue criticità. E dopo l’esito delle recenti elezioni amministrative, con lo sgretolamento del Pdl e la crescita impetuosa dei “grillini”, «anche in Trentino serve un’accelerazione - afferma Ferrandi - l’emergere dell’ondata di antipolitica impone di non aspettare fino al 2013». Quando in pochi mesi si terranno le elezioni politiche e quelle provinciali. È l’esigenza di un terzo Statuto, su cui l’associazione concentra i propri sforzi. Per questo, sostiene Ferrandi, «prima di ipotizzare un partito dell’arco alpino dobbiamo risolvere il problema del nostro rapporto con Bolzano». Per inserirlo in un sistema di alleanze più ampio anche in un’ottica euroregionale, oltre il Brennero.
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