Comano, scoperto nell’acqua un nuovo batterio “buono”
Scienza. La ricerca di Cibio e Università ha permesso di individuare il microrganismo, finora sconosciuto, che ha un’importante attività antinfiammatoria nelle malattie della pelle
Trento. Eccezionale la scoperta di un batterio di nuova generazione nelle acque termali di Comano.
Si tratta del batterio Mezorhizobium comanense. Questo il nome dato al nuovo microrganismo scoperto e descritto dall’Università di Trento nell’acqua termale di Comano, finora sconosciuto alla scienza, che presenta un’importante attività antinfiammatoria con applicazioni nel trattamento delle malattie allergiche della pelle come psoriasi e dermatite.
La scoperta del nuovo microrganismo, dalle sorprendenti proprietà, presente nel microbiota dell’acqua termale si deve alla ricerca congiunta del CIBIO e dell’Università di Trento.
«La sua importante attività antinfiammatoria sarà il punto di partenza per nuovi prodotti dermocosmetici pe ril trattamento di psoriasi, dermatiti e altre problematiche della pelle...» annuncia entusiasta della scoperta Elena Andreolli, ad della direzione delle Terme di Comano. «Grazie al brevetto ci poniamo come pionieri dell’innovazione nell’ambito termale e cosmetico a livello mondiale, raggiungendo risultati che neanche i nostri concorrenti multinazionali hanno ottenuto. Il nostro obiettivo futuro è di accrescere le quote di mercato nella cosmesi di qualità dedicata a pelli sensibili e con problematiche e diventare uno dei punti di riferimento in Italia e non solo».
L’idea è sfruttarne le potenzialità inserendolo quale elemento primario nella linea cosmetica Terme di Comano Skincare, procedendo prima di tutto con la brevettazione, vista l’assoluta novità per il mondo scientifico.
Tutto è nato da un’intuizione di Mario Cristofolini, presidente dell’Istituto G.B. Mattei per la ricerca in idrologia medica e medicina termale di Comano che, alla luce delle nuove tecniche microbiologiche a disposizione, capisce l’importanza di approfondire i meccanismi di efficacia dell’acqua termale.
Le ricerche, volte a studiare comunità microbiche (il microbiota) dell’acqua termale e le relative interazioni con la flora, che popola la pelle affetta da patologie, per portarne il riequilibrio e quindi il miglioramento della situazione, vengono effettuate in partnership con il Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata Cibio dell’Università di Trento.
«Analizzando l’acqua termale di Comano abbiamo trovato centinaia di microrganismi, la maggior parte dei quali sconosciuti alla scienza, come quello oggetto della domanda di brevetto, con marcata azione antinfiammatoria» afferma Olivier Jousson, ricercatore e capoprogetto del Dipartimento Cibio dell’Ateneo di Trento. «Si tratta di una vera e propria firma che questi microrganismi pongono all’acqua termale, rendendola riconoscibile e stabile a prescindere dalla stagionalità e dal tempo». «A breve un cosmetico innovativo per combattere dermatiti, psoriasi e altri inestetismi della pelle» ricorda Sabrina Bonazza, farmacista cosmetologa, responsabile Terme di Comano Skincare.
Grazie a questa importante tappa la stagione 2020 delle Terme di Comano, che partirà il prossimo 25 giugno, si arricchirà di nuove basi per la cura, la salute e il benessere degli ospiti, cosa importante in questo periodo post-emergenza Covid-19.