Chiusura dei passi, si parte dal Sella
Prima intesa fra Trento e Bolzano sulla sperimentazione di mobilità alternativa (estiva) sulle Dolomiti: si comincia nel 2016
TRENTO. Sulla chiusura dei passi dolomitici ora c’è una data (2016) e un passo, cioè il passo Sella: è da questo valico che divide il Sassolungo e il gruppo del Sella, ai confini tra le province di Trento e Bolzano, che partirà la sperimentazione che dovrà portare – negli anni successivi - a una nuova regolamentazione del traffico rispettosa, almeno nei mesi estivi, dell’ambiente circostante.
L’annuncio è arrivato l’altro giorno, durante un incontro in Primiero, dall’assessore provinciale Mauro Gilmozzi che ha confermato gli accordi con la Provincia autonoma di Bolzano: «Abbiamo deciso di partire dal Sella - ha detto - per studiare - un modo di regolare il traffico che rispetti le Dolomiti e consenta di godere l’ambiente in modo nuovo, che è quello che sempre più chiedono i nostri turisti».
Per arrivare a questo le due provincie stanno valutando le possibilità (anche legali) di chiusura durante le fasce orarie diurne: «Sappiamo che ci sono persone che usano i passi come vie di comunicazione e che ci sono attività economiche che si basano sul passaggio dei turisti - continua Gilmozzi - ma stiamo lavorando per superare queste difficoltà e vogliamo fare il primo passo, assieme a Bolzano, di questa sperimentazione che dovrebbe segnare la via per gli altri passi dolomitici ma non solo: mi immagino soluzioni di mobilità sostenibile anche in altre zone di assoluto pregio del nostro territorio, come ad esempio sul Garda, magari tra Riva e Malcesine».
Sulle questioni legali (è possibile chiudere una strada che collega due vallate? le due Province autonome hanno le competenze necessarie per farlo?) ci sarà da battagliare con gli imprenditori dei valici - circa ottanta lungo le strade del Sella Ronda - che si sono riuniti in un comitato presieduto dall’albergatore Osvaldo Finazzer, titolare dell’Hotel Savoia sul passo Pordoi, che ha già raccolto una serie di documenti e pareri contro l’ipotesi di chiusura dei passi.
Replica Gilmozzi che tutto il 2015 servirà per confrontarsi con i territori interessati (quindi la valle di Fassa)e con tutti i soggetti economici. Il confronto partirà dopo le elezioni amministrative del 10 maggio, quando saranno rinnovati gli enti locali.
Cosa bisogna immaginarsi? Non è del tutto esclusa l’ipotesi di un pedaggio, come modo per regolare i flussi di traffico. Questa (il pedaggio) era l’ipotesi sostenuta per anni da Bolzano, ma ora - in accordo con Trento - si sta ragionando su una possibile chiusura (o comunque regolamentazione) a fasce orarie, in modo che la strada del passo Sella sia utilizzabile in modo diverso rispetto al semplice transito di veicoli che- nel mese di agosto - supera i 100 mila passaggi mensili, con punte di oltre 5 mila passaggi giornalieri, di cui un terzo motociclette. L’ipotesi di chiusura - con criteri da definire - si riferisce alle ore centrali, con la possibilità di salire e scendere dal passo nelle ore del mattino e nel pomeriggio.
I ragionamenti delle province di Trento e Bolzano sono stati anche condivisi con la Fondazione Dolomiti Unesco.