«Chiudere i passi dolomitici un mese all'anno»
La proposta di Sat e Cai che si scagliano contro eliturismo e downhill
TRENTO. Chiudere i passi dolomitici più trafficati nel periodo più «caldo» dell'estate, tra il 20 luglio ed il 20 agosto. È la proposta emersa dalla riunione dei Club alpini della regione dolomitica che si è svolta ieri sul Pordoi ed alla quale ha partecipato anche Piergiorgio Motter, presidente della Sat, in rappresentanza dei suoi 28.000 soci. Ovviamente Motter si è espresso anche sul motoraduno delle Harley. Ed il suo pensiero è chiarissimo: «Mille moto in quota danno fastidio».
Sarà stato sicuramente un caso che la riunione del Cai sia andata in scena nello stesso giorno del mega raduno delle Harley Davidson sulle Dolomiti. Ma la strana coincidenza ha ridato forza al tema della chiusura dei passi dolomitici, sul quale il presidente dei satini si è espresso così. «Il ticket non porta a nulla. A nostro avviso andrebbe invece studiato un sistema di chiusura dei passi principali nel mese più frequentato dell'estate. Ad esempio, chiudere al traffico Sella, Pordoi, Gardena e Costalunga dalle 10 alle 16 dal 20 luglio al 20 agosto, potenziando ovviamente il servizio di bus navetta che trasporti i turisti in quota in un modo più sostenibile».
Una proposta precisa che in autunno sarà presentata ai politici trentini, dopo un confronto con albergatori e commercianti delle zone interessate. «Anche loro - ha aggiunto Motter - sembrano comunque favorevoli a questa soluzione». Ovviamente, un altro dei temi all'ordine del giorno era quello della Fondazione Dolomiti Unesco, nella bufera dopo le recenti dimissioni del segretario Giovanni Campeol. «Siamo amareggiati - ha detto Motter - per quel che è successo in questi giorni. È comunque di buon auspicio che nell'unità di coordinamento appena nominata ci sia Cesare Lasen, rappresentante del Cai. Certo, fino ad ora la nomina dell'Unesco è stata sfruttata più per fini pubblicitari legati al turismo, mentre a nostro avviso dovrebbe essere utilizzata a tutela del territorio».
In quest'ottica la Sat organizzerà nei prossimi mesi degli incontri nelle scuole trentine per parlare di Dolomiti patrimonio dell'umanità. Nell'incontro di ieri, poi, sono stati affrontati altri temi come quello dell'eliturismo. Una pratica bocciata con durezza. «Basta - hanno tuonato i presidenti dei Club alpini della regione dolomitica - sono troppi gli elicotteri che volano sulle nostre cime. La legge Bombarda va fatta rispettare». E ancora: no al downhill che devasta i sentieri percorsi dagli escursionisti. «Non ne possiamo più», afferma Motter. «Chi pratica questo sport usi le apposite piste». Infine, la Valdastico. Anche su questo punto Motter è categorico. «Personalmente sono contrario a questa realizzazione - ha concluso - perché porterebbe solamente traffico ed intasamenti. Bisogna, invece, potenziare il trasporto su rotaia».