Chiesa pronta a Natale ma mancano 906mila euro
Un quinto della spesa complessiva di 4,5 milioni per il restauro non è coperto Il parroco Remo Vanzetta: «Ci attendiamo un intervento da parte dei fedeli»
PERGINE. Il restauro e risanamento conservativo della chiesa della Natività di Maria, la parrocchiale cinquecentesca di Pergine, presenta un totale della spesa ammessa, più le spese impreviste, di quasi 4.457.000 euro. Nel resoconto presentato dal parroco don Remo Vanzetta, accanto ad una serie di altre cifre molto indicative dell’attenzione data alla chiesa da enti e da persone, risaltano altri 906.000 euro da “coprire”, da reperire.
«È denaro che la parrocchia attende dalla comunità dei fedeli – spiega don Remo - forse provenienti da possibili altre richieste già fatte, e da contribuzioni. Ma nell’attuale situazione c’è anche la necessità di mano d’opera volontaria, particolarmente utile in questa fase conclusiva dei lavori, perché rimane ferma l’intenzione di riaprire la chiesa per le celebrazioni del prossimo Natale, anche se poi resterà qualcosa da terminare».
A tre anni e mezzo dall’avvio dei lavori di restauro, la Pieve della Natività di Maria si presenta all’esterno con un nuovo e piacevole aspetto, risanata nelle sue tante parti in marmo, nella tinteggiatura, nel nuovo manto di copertura, campanile compreso. All’interno ci saranno sostanziali novità, ma anche qui è stata fatta la pulizia alle parti lapidee e la tinteggiatura, che hanno ridato luce all’intera struttura tardo gotica. Dopo gli scavi che hanno rivelato la storia medioevale delle varie chiese, è stato realizzato un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, una nuova illuminazione, interventi ancora in corso alla cornice pittorica che circonda la pala della Natività. L’azione di restauro ha interessato anche la torre campanaria, l’esterno della sagrestia, e prossimamente con il finanziamento anche le campane, tre delle quali hanno necessità di urgenti riparazioni.
Un eloquente grafico, riproducente la chiesa, suddivisa in una griglia di quadratini dai colori diversi, ciascuno del valore di 10.000 euro, affisso in San Carlo, illustra lo stato dei finanziamenti e anche la provenienza. Dei circa 4.500.000 euro, poco più del 70% sono contributi della Provincia, già stanziati o in graduatoria. Poi ancora Comune e Cassa rurale di Pergine hanno contribuito con 100.000 euro ciascuno; il contributo della Conferenza Episcopale Italiana è stato di 250.000 euro, dati dall’otto per mille; 240.000 euro provengono da un’eredità. Infine offerte dei fedeli per la chiese a e per il restauro delle campane per altri 300.000 euro. In rosso, come accennato, ancora 906.000 euro, che si attendono dalla comunità cristiana e da altre iniziative, ma non solo.
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