Centro massaggi a luci rosse, blitz della polizia

Un centro massaggi a luci rosse è stato scoperto dalla Squadra mobile di Trento. L'accusa per i due gestori, una coppia di conviventi cinesi, è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione



TRENTO. Un centro massaggi a "luci rosse", in attività dallo scorso aprile, è stato scoperto dalla Squadra mobile della polizia a Trento. L'accusa per i due gestori, una coppia di conviventi cinesi, è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L'uomo, Pan Fangyi, 35 anni, è ricercato, mentre la compagna, Zhang Lihua, 36 anni, si trova ai domiciliari, perché incinta. Entrambi risultano in Italia da anni e non noti alle forze dell'ordine.

I due sono accusati di avere sfruttato le dipendenti per attività che andavano oltre i massaggi da listino, cioè per prestazioni sessuali. Al tariffario ufficiale, con prezzi dai 30 ai 120 euro, si aggiungevano dai 50 ai 60 euro per le prestazioni sessuali. Una cifra, quella in più, che veniva pagata direttamente alla cassa e di cui ai gestori andava il 60% e il resto alle massaggiatrici. Il giro d'affari stimato per la prostituzione era di circa 9.000 euro al mese. I clienti, tra i 25 e i 40 anni, a cui nessun reato viene contestato, sono tutti trentini.

A lavorare nel centro, secondo quanto accertato dagli investigatori, erano quattro giovani cinesi tra i 20 e i 25 anni, di cui una clandestina, tutte ora sotto protezione. In seguito a quanto scoperto dalla polizia hanno ammesso che non si limitavano ai massaggi da listino. Il Centro massaggi sole era frequentato solo da uomini e si trova nella zona di Trento nord. Non è l'unico cinese in città, ma "si tratta di un caso isolato nel tipo di gestione" ha affermato il capo della Squadra mobile, Roberto Giacomelli.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ognibene, sono state condotte anche attraverso un agente che si è finto cliente e riprese con telecamere.













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