Catasta di travi a bordo strada sotto sequestro giudiziale

Sanzeno, l’anziano proprietario l’ha “parcheggiata” lungo la statale in attesa di farne legna da ardere Ma proviene da un cantiere e per la Forestale va trattata come rifiuto speciale da smaltire in discarica


di Giacomo Eccher


SANZENO. Legna da ardere o rifiuto speciale, pericoloso, da smaltire in appositi centri autorizzati? Sta suscitando meraviglia, ma anche preoccupazione per le possibili ricadute su consolidate consuetudini e di ovvio buon senso, il provvedimento con cui la Forestale di Cles ha posto sotto sequestro giudiziario la catasta di travature di un vecchio tetto destinate a legna da ardere. Sulla catasta “parcheggiata” a bordo strada statale all'altezza del bivio per Casez, sono stati posti i sigilli ed il proprietario, un anziano di Sanzeno, è stato diffidato dal metter mano alle travature in attesa che sulla vicenda si esprima l'autorità giudiziaria.

La faccenda – come detto – sta sollevando preoccupazione e incredulità tra i residenti del paese tanto che c'è chi inizialmente la riteneva uno scherzo di carnevale. Ma non si tratta affatto di uno scherzo, il provvedimento è autentico e la legna è davvero sequestrata, come ci conferma da Cles il direttore dell'Ufficio Foreste, Marcello Scutari. «Si tratta di un atto dovuto dopo la segnalazione che ci è stata girata da colleghi altoatesini che hanno evidentemente seguito la destinazione finale delle travature di legno provenienti dalla ristrutturazione di un edificio in una località della vicina provincia di Bolzano».

Provenendo il legname da un cantiere, la sorte è quella di ogni altro materiale di risulta, lo smaltimento con relativa certificazione. «Sarebbe diverso il caso di utilizzo in proprio del legname da parte del proprietario, ma quando intervengono terzi e c'è commercio scatta la normativa» - spiega il direttore.

Ma c'è anche dell'altro, la catasta sarebbe su terreno pubblico (demanio strade) e bene in vista, anche se questo non dovrebbe avere risvolti giudiziari. La catasta di travature - a quanto è stato possibile apprendere in paese - è stata posizionata lì in attesa che la stagione più favorevole consenta di tagliarla e spaccarla per poterla utilizzare come legna da ardere nel focolare di casa.

Adesso la faccenda è molto più complicata, e sarà il giudice – a cui la Forestale ha trasmesso il verbale di contravvenzione poi sfociato nel sequestro – a decidere la sorte della catasta, se potrà rimanere a Sanzeno e finire nella cucina economica oppure esser trasportata, a spese del privato, in un cantiere omologato per il trattamento di questo genere di “rifiuti”.













Scuola & Ricerca

In primo piano