Case Itea, degrado in via Petrarca

I residenti si lamentano per la poca educazione, i giri di droga e la scarsa manutenzione dei cortili



PERGINE. Scarsi controlli e totale disinteresse hanno causato un degrado totale o quasi dell’area attorno alle case di via Petrarca. Lamentele scritte e verbali documentano la situazione, ma a quanto pare c’è poca volontà di rendere una po’ più vivibile la quotidianità. Ce ne hanno parlato due residenti che vorrebbero un po’ più di decoro e rispetto.

«La carenza è soprattutto di educazione - ci dicono chiedendo ovviamente l’anonimato per evitare “vendette” - e di comportamenti che stanno alla base del viver civile. Abbiamo più volte scritto sottoposto il problema all’Itea, ma finora non abbiamo avuto risposte né registrato interventi». Ci sono regolamenti da rispettare, ma anche, visti i tempi di risorse carenti, metterci qualche ora di lavoro (al mese) per rimediare alla situazione di degrado. «Qualche manutenzione possiamo farla da noi - ci dicono ancora - magari un po’ per uno; basterebbe così poco».

Una tiratina di orecchie anche ai proprietari di cani: girano liberamente e la cosa preoccupa non poco, oltre a trovare bisogni ovunque, specialmente davanti agli ingressi, nel porticato e pure nell’ascensore. Sempre a proposito di cani, la lamentela costante è che abbaiano in continuazione anche di notte, sono liberi nel piazzale e il loro abbaiare è completato dai richiami dei rispettivi padroni. Il che rende invivibile anche la notte. L’elenco delle “malefatte” prosegue con l’abbandono di siringhe nel piazzale, qualche giro di droga è purtroppo visibile, la poca educazione registra il buttare dalla finestra pane, spaghetti e rifiuti alimentari per nutrire i piccioni. «Spesso te li ritrovi sul davanzale della finestra o sul balcone, con la gioia di chi abita ai piani bassi», ci dicono.

L’elenco continua con bussole delle lettere scassinate, muri sporcati “di tutto e di più”, scarso senso della pulizia. «Abbiamo interessato un po’ tutti», ci dicono e ci mostrano le lettere inviate, ma tutta sembra fare capo a Itea, «che non si è mai fatta sentire nonostante le nostre lamentele».













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