Caos rifiuti, 4.000 telefonate al giorno

Migliaia di richieste di chiarimenti e informazioni. Ma dopo dieci minuti di attesa la chiamata viene chiusa: tuu, tuu, tuu...


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. A Dolomiti energia sostengono di «essere sereni e di aver fatto le cose per bene». Talmente «per bene» da costringere il call center ad un superlavoro per rispondere alle richieste di chiarimento degli utenti (roveretani e trentini) in merito alla Tares (la nuova tariffa sui rifiuti) e alla consegna e utilizzo del nuovo sacco verde per la raccolta del residuo. Ogni giorno, per ammissione della stessa Dolomiti energia, sono 4.000 le telefonate al numero verde 800.990.078 che non riesce a far fronte a tutte le chiamate. Se davvero «chi ha detto che c’è il caos?» o «tutto ha funzionato come previsto» (parole dell’ingegner Carlo Realis Luc, dirigente del Servizio ambiente della multiutility partecipata anche dal Comune di Rovereto) non si capisce come mai è impossibile (o per lo meno difficile) parlare con un operatore.

La riprova? Eccola: ore 12.04 la composizione del numero verde e una voce registrata invita a digitare il numero 2 per il comparto igiene urbana quindi l’1 e poi il 2 per le informazioni sulla differenziata a Rovereto. Tutto fatto per sentirsi rispondere, sempre dalla voce metallica, che sul territorio comunale di Rovereto si effettua il “porta a porta”... Ma per parlare con un operatore? Per avere informazioni e spiegazioni? “Digiti 9” è la risposta. Detto, fatto. A quel punto siamo in coda: 12 utenti ci precedono e il tempo di attesa è di 6 minuti. Musica in sottofondo mentre passano i minuti: dopo 3 minuti e 6 secondi l’avviso che «è in attesa di essere collegato al primo operatore disponibile». Passano i secondi e dopo 3 minuti e 57 secondi «ci scusiamo per il perdurare dell’attesa. Per non perdere la priorità acquisita la invitiamo ad attendere in linea». Ci mancherebbe altro: quattro minuti sono passati, due passeranno in un battibaleno. Solo un’illusione.

Il messaggio viene ripetuto 8 volte: dopo 4’22’’, 4’59’’, 5’37’’, 6’14’’, 6’52’’, 7’32’’, 8’15’’, 8’46’’. L’attesa continua con tanta fiducia... Fiducia che viene tradita esattamente un minuto più tardi: dopo 9 minuti e 46 secondi (ma non avrebbero dovuto rispondere entro 6 minuti?) la sentenza finale: «Causa l’elevato numero di chiamate, la sua telefonata non potrà essere evasa in tempi brevi. Pertanto la invitiamo a richiamare». Quindi: tuu, tuu, tuu... Ci arrendiamo: bandiera bianca.

Lasciamo perdere il numero verde... qualche informazione arriva invece direttamente da Realis secondo il quale, comunque, «tutto ha funzionato come previsto». L’invio delle lettere è stato scaglionato per evitare la ressa ai supermercati «tanto che entro sabato, termine indicato, tutti avranno la possibilità di ritirare i sacchi per il residuo». E, una volta esaurita la dotazione minima il cui costo è già compreso nella bolletta che si andrà a pagare, dove si possono acquistare ulteriori sacchi? «Non ci sono ancora, pensiamo che nessuno ne abbia bisogno entro fine mese. Stiamo definendo i punti vendita in modo da garantire la capillarità per la massima distribuzione: decideremo entro venerdì o al massimo martedì e costeranno 2 euro e 15 centesimi l’uno».

Sacchi che si dovranno tenere in casa più a lungo rispetto ad ora visto che, ad esempio, una persona che vive da sola avrà 8 sacchi per tutto l’anno: oltre un mese per esporli davanti a casa rispetto alla consegna settimanale. Ma per anziani che usano pannoloni o i pannolini per bambini («sconti o facilitazioni spettano al Comune e non a noi») o più semplicemente gli assorbenti tenerli in casa a lungo non è il massimo... «Basta metterli in un sacchettino piccolo, richiuderlo e poi metterlo nel sacco del residuo», semplice, no? E pensare a sacchi per il residuo più piccoli di quelli da 30 litri che ora vengono consegnati? Altrove - è la risposta - i sacchi sono ancora più capienti. Eppoi sacchi più piccoli vuol dire più consegne, più passaggi dei camion... mentre la speranza di Dolomiti energia è di arrivare «tra uno o due anni a raccolte ogni 15 giorni». Con il rischio, si comincia già a vederlo ora, che i sacchetti del residuo verranno messi nei cestini dei rifiuti o gettati in giro... «I comportamenti scorretti ci sono già ora, il rischio è inevitabile, ma confidiamo nella correttezza dei roveretani» si dice fiducioso Realis. Vedremo...

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