Buco al Centro S.Chiara, si salva solo Oss Noser
Il procuratore Amato ha chiesto il rinvio a giudizio per Maria Detassis, la contabile e l’ex dipendente. Per l’ex direttore, si va verso l’archiviazione
TRENTO. Alla fine si «salva» solo Oss Noser che vede la sua posizione stralciata e in sentore di archiviazione. Per gli altri tre indagati per il buco del Centro Santa Chiara, il procuratore Amato ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta di Marisa Detassis, ex vicedirettrice del Centro (difesa da Marco Stefenelli), la contabile Alessia Spicugli (che si è affidata a Luca Pontalti) e l’ex dipendente Marcello Pallaoro. Le accusa rivolte ai tre sono le stesse e riguardano - in maniera i diversi indagati - l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, il peculato, l’abuso d’ufficio, la truffa, la ricettazione, l’appropriazione indebita, l’utilizzo indebito di carta di credito. Per quest’ultimo reato era stato chiamato in causa anche l’ex direttore del Santa Chiara, Franco Oss Noser. Ma durante l’interrogatorio con la guardia di finanza (assistito dall’avvocato Giuliano Valer) sarebbe riuscito a dare delle spiegazioni che avrebbe «annullato» la sua posizione. Lui ha ammesso di aver usato la carta di credito aziendale per pagare 910 euro in una boutique, ma si sarebbe trattato di uno sbaglio. E ha portato le carte che confermano di come, accortosi dell’errore, avrebbe restituito il tutto con tre trattenute sullo stipendio. Quindi la sua posizione è stata stralciata e passata Verona (competente territorialmente visto che l’acquisto è avvenuto là) con indicazioni per l’archiviazione. Per gli altri tre, invece, le accuse sono state mantenute. La posizione che appare più pesante è quella di Marisa Detassis che è accusato di aver sottratto al Centro 25 mila euro in tre anni. Aumentandosi lo stipendio, pagandosi le vacanze e lo shopping in boutique. Accuse alle quali ora risponderà davanti al giudice.
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