Bloccato in una grotta, nei soccorsi quattro speleologi trentini

Difficilissima operazione di recupero di un uomo rimasto intrappolato in Germania



TRENTO. Ci sono anche quattro speleologi trentini tra i tecnici italiani del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) sono stati chiamati in supporto dal Bergwacht Bayern (Soccorso Alpino Bavarese), sulla base di accordi internazionali di mutuo soccorso in essere tra le varie organizzazioni di soccorso speleologico europeo per portare aiuto a uno speleologo tedesco di 52 anni, rimasto ferito nelle prime ore dell'8 giugno dalla caduta di massi durante una punta a quota meno 980m nella grotta Riesending--Schachthoehle: la più profonda grotta tedesca. La squadra medica composta da svizzeri ed austriaci è rimasta bloccata a meno 700 metri (campo 3) pertanto sono entrate in azione due squadre italiane, la prima con il compito di mettere in sicurezza un tratto di grotta fino alla profondità di meno 400 metri, la seconda ha invece operato all'imbocco della grotta eliminando alcuni massi pericolanti e sostituendo le corde di progressione nel primo pozzo di 50 metri.

Poi è partita una terza squadra composta da tecnici e medico Cnsas con lo scopo di raggiungere il ferito e portare presidi sanitari e materiale tecnico necessario all'allestimento e recupero del ferito con la barella. L'incidente è avvenuto l'8 giugno e da allora il ferito è stato assistito solo da un paramedico. «Il nostro ruolo - è detto in una nota del Cnsas - continua ad essere di supporto in caso di emergenza in quanto non c'è stata ancora la richiesta formale del governo federale tedesco per operare in forze all'interno della grotta ma qualora arrivasse sono pronte a partire altre squadre di tecnici specializzati provenienti da tutto lo stivale per collaborare alle operazioni di recupero che, vista l'estrema profondità e complessità della grotta, è presumibile si protrarranno per diversi giorni».













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