Biodiversità, «si deve riflettere sul rapporto uomo-territorio»
Trento. La Rete di Riserva di Bondone, in collaborazione con il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia autonoma di Trento, ha ospitato l’altroieri la 19° Giornata delle Aree...
Trento. La Rete di Riserva di Bondone, in collaborazione con il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia autonoma di Trento, ha ospitato l’altroieri la 19° Giornata delle Aree protette del Trentino presso al “Malgone” di Candriai.
L’annuale giornata di aggiornamento e confronto tra addetti ai lavori del sistema delle aree protette ha affrontato quest’anno il tema delle relazioni tra ambienti rurali e la biodiversità. La giornata ha preso avvio con i saluti dell’assessore all’ambiente del Comune di Trento, presidente della Rete di Riserve Bondone, e dell’assessore provinciale all’ambiente, che ha sottolineato l’importanza di questo momento di confronto sulla montagna e il rispetto della natura.«I temi dell’ambiente - ha ricordato l'assessore - sono ora al centro degli Stati Generali della Montagna, promossi dalla Provincia, che stanno riflettendo anche sul tema dello spopolamento delle aree montane. Rispetto a questo problema le aree protette rappresentano una risorsa, capace di svolgere un ruolo importante per la valorizzazione del territorio e lo sviluppo sostenibile».
Nell’introdurre la giornata, Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento Territorio, Ambiente, Energia e Cooperazione, ha richiamato la dimensione trasversale dell’ambiente riguardo le tematiche dello sviluppo. Romano Stanchina, dirigente del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette ha sottolineato a sua volta l’importanza di trasmettere la passione per l’ambiente e la natura, insieme alla necessità di promuovere i grandi temi della conservazione, con una attenzione al rapporto fra uomo e territorio.
Lucio Sottovia, direttore dell’Ufficio Biodiversità e Rete Natura 2000, ha parlato del rapporto fra biodiversità e paesaggio, inteso questo come “capitale naturale” per la ricchezza degli habitat, molti dei quali riferiti a “Natura 2000”, che definiscono la fisionomia dei territori. Guardando a questi contesti, le Aree protette devono promuovere una cultura della biodiversità come elemento strategico.
Giacomo Assandri del Museo delle Scienze di Trento, Sezione zoologia dei vertebrati, ha parlato di fauna e biodiversità nei paesaggi agricoli del Trentino. Sono state presentate, a cura dei tecnici dei Parchi e coordinatori delle Reti di Riserve, alcune buone pratiche attivate nelle aree protette del Trentino a favore degli ambienti seminaturali e del paesaggio rurale.
Nel pomeriggio si è poi svolta la visita tecnica agli interventi realizzati dalla Rete di Riserve Bondone nella zona dei pascoli di Malga Brigolina.