Bimba cade in un tombinoMoena, salva per miracolo

Una bambina di sei anni è caduta in un tombino a Moena: è precipitata per cinque metri, con un urlo straziante. I genitori sono accorsi e sono riusciti a comunicare con lei, spaventatissima ma non in gravi condizioni. Il recupero è stato difficilissimo. La botola era rimasta aperta per un caso fortuito, ma sotto accusa c'è uno striscione che era stato agganciato alla grata: è voltato via assieme alla grata per un colpo di vento lasciando il tombino incustodito.



Nemmeno la fervida fantasia di uno scrittore di thriller avrebbe potuto partorire un incidente dalla dinamica incredibile come quello accaduto ieri a Moena. Protagonista, e viva per miracolo, una bimba di Fano di soli sei anni - P.G. le iniziali - in vacanza a Soraga con mamma e papà. La piccola stava giocando sul piazzale antistante il teatro Navalge quando è scomparsa dietro uno striscione verticale che pubblicizzava uno degli appuntamenti in programma nella località fassana. La bambina avrebbe dovuto rispuntare immediatamente da dietro l’insegna, ma invece di rivedere la loro figlia i genitori hanno udito un grido straziante. Cosa fosse accaduto, l’hanno scoperto qualche istante più tardi, disperati e increduli: la loro figlioletta era stata letteralmente inghiottita da un tombino - lungo 50 centimetri e largo 30 - che era incredibilmente aperto e che l’ha fatta precipitare per circa 5 metri. In preda al panico (e non poteva essere altrimenti) l’uomo e la donna hanno subito richiamato l’attenzione di alcuni passanti ed è subito scattato l’allarme. Pur spaventatissima e prigioniera della stretta bocca di lupo, la bimba è rimasta sempre cosciente e ha pure parlato con i genitori negli interminabili minuti - così almeno sono parsi - serviti ai vigili del fuoco per portare a termine il tutt’altro che facile recupero.

Nel frattempo, a Moena erano arrivati un’ambulanza della Croce Rossa, l’auto sanitaria con infermiere e l’elicottero di Trentino Emergenza: medicata sul posto, la piccina è stata poi trasportata nel reparto di Pediatria del Santa Chiara di Trento. Per lei tanto spavento e contusioni guaribili in un mese. Un miracolo.

Ma perché quel tombino era aperto? I carabinieri di Moena hanno appurato che, al momento di issare lo striscione, gli operai ne avevano assicurato l’estremità inferiore alla grata che copriva la bocca di lupo. Nessuno certo poteva immaginare che il maltempo e le forti raffiche di vento delle scorse ore avrebbero potuto sollevare e spostare quella copertura in metallo. Creando un’insidia che solo la buona stella unita all’elasticità di una bimba di sei anni hanno impedito fosse causa di una tragedia. Passata la grande paura, i genitori della piccola stanno valutando se sporgere denuncia.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.