dopo lo stupro

«Basta profughi a spasso per Marco»

La circoscrizione: «Meglio che rimangano sempre all’interno del centro di accoglienza». In arrivo altri venti rifugiati



ROVERETO. Controlli più accurati da parte delle forze dell'ordine e nessun contatto con l'esterno per i rifugiati. In alternativa, delle attività per far occupare il tempo ai nuovi arrivati e un radicale cambiamento della gestione del campo. La circoscrizione Marco a un mese di distanza dall'ultima presa di posizione sul centro di accoglienza della Protezione civile non cambia idea e ribadisce quanto già detto in precedenza aggiustando ulteriormente il tiro.

Secondo i consiglieri gli accordi iniziali non sono stati rispettati e per garantire la serenità della popolazione è necessario che il centro torni a essere quello pensato inizialmente, ovvero un luogo dove i rifugiati rimangano poco tempo, massimo due o tre giorni. Una questione, quella della convivenza tra profughi e residenti di Marco, diventata ancora più di attualità dopo la violenza sessuale nei confronti di una giovane mamma. La donna ha dichiarato di essere stata aggredita da una persona di colore che non parlava italiano. Una vicenda che ha creato allarme a Marco anche se nessuno stabilisce una correlazione tra il brutale episodio e la presenza di immigrati ospiti al Centro profughi.

«Il centro non è stato pensato per soggiorni di lunga durata - ha affermato il consigliere Airoldi - ma al massimo per due o tre giorni, prima che gli ospiti siano spostati altrove. Invece gli emigranti restano anche per settimane. Nella disgrazia dell'episodio di qualche giorno fa siamo anche stati fortunati che non sia successo nulla nei giorni seguenti. Il clima in paese era tutt'altro che sereno e le manifestazioni hanno peggiorato la situazione e sarebbe bastato pochissimo per assistere ad altri episodi di violenza. Non penso sia fattibile la chiusura del centro, ma è necessario intervenire».

Va giù duro il presidente della circoscrizione di Marco Carlo Plotegher: «La città - ha tuonato - ha dato dimostrazione di pessima gestione del campo. Già tempo fa il sindaco Andrea Miorandi aveva assicurato che il centro avrebbe ospitato i rifugiati politici per un periodo da poche ore a qualche giorno. Invece gli ospiti che rimangono per più giorni e spesso oziando a lungo nelle vie e nei parchi del paese. Ecco allora che era nata la proposta di occupare i ragazzi in attività varie proprio per evitare la possibilità di spiacevoli episodi, beninteso senza voler accusare nessuno. Penso sia necessario intervenire immediatamente affinché l'ex polveriera sia un luogo di prima accoglienza dove i rifugiati trascorrano poco tempo, un paio di giorni al massimo, per essere identificati e controllati senza contatti con l'esterno per evitare problemi di sicurezza e sanità. Al contrario se si decide che il centro diventerà un luogo stanziale allora tutto cambia e va rivista ogni cosa».

Già nei prossimi giorni si potranno osservare eventuali cambiamenti. Nelle ore scorse una nave con a bordo 1400 persone è sbarcata nel porto di Salerno e in questo momento sono in corso le operazioni di identificazione. Venti di loro sono destinati all'ex polveriera di Marco.













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