Antonio da ieri è a casa: l’abbraccio del Trentino
Il vescovo ha atteso la salma arrivata a tarda sera nella Chiesa di Cristo Re Domani alle 14.30 il funerale in Duomo: quasi certa la presenza di Mattarella
TRENTO. Antonio è tornato a casa. Nelle parole del vescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ieri sera nella chiesa di Cristo Re, l’abbraccio di una comunità ad un figlio. L’abbraccio della gente alla famiglia Megalizzi. Un lume, una preghiera. Il dolore dilaniante per quella giovane vita spezzata, per un sogno grande, quello di un’ Europa in cui credere, nonostante tutto e a dispetto di tutto. Nella chiesa del suo quartiere, tra la folla silente, l’eredità di Antonio Megalizzi: sentire, vivere l’ Europa. Una terra nella quale far crescere, ancora e sempre, quel “bene” nel quale il giovane trentino credeva fermamente.
La veglia di preghiera, nel pomeriggio di ieri, nella chiesa di Cristo Re, lacrime e pensieri non detti nella notte, davanti al feretro. Alla mezzanotte le porte della chiesa del quartiere si sono chiuse, sono state riaperte nuovamente questa mattina alle 6.30. Per Antonio si consuma un lutto senza fine, per chi lo ha amato e conosciuto, ma anche per chi quel giovane lo conosceva appena e ne ha apprezzato e condiviso il pensiero solo dopo, mentre la tragedia si consumava. Grande l’abbraccio dei trentini, ieri sera a Trento.
I funerali di Antonio Megalizzi saranno celebrati domani, alle 14.30 in cattedrale a Trento. Fonti vicine al Quirinale annunciano la probabile presenza del Presidente della Repubblica.
Proclamato il lutto cittadino, domani si taceranno il mercato e i mercatini di Natale. Il primo non puntellerà le vie del centro, nel tradizionale appuntamento del giovedì, i secondi, i mercatini natalizi di piazza Fiera e di piazza Cesare Battisti, resteranno chiusi per tutta la durata delle esequie.
Il ritorno di Antonio in Italia è stato l’ultima attesa di un padre, sulla pista di un aeroporto. Di fronte, un feretro avvolto nel tricolore. È stato la mano del capo dello Stato, Mattarella, sulla spalla di quel padre, nel pomeriggio di ieri a Ciampino. Il ritorno in Italia di Antonio è stato silenzio e sguardi fissi, fin quanto la forza permetteva. Il viso di una giovane che si abbassava era quello di Luana, la fidanzata di Antonio. Il dolore una morsa: un giovane divenuto simbolo della grandezza di un progetto, di una nazione, ma che negli occhi di un padre, Domenico, e in quelli della fidanzata, Luana, è e resterà per sempre solo Antonio. Un figlio, l’amore. Dopo aver lasciato Ciampino, il carro funebre con la salma del reporter trentino si è diretta verso l’ospedale Agostino Gemelli di Roma, per essere sottoposta a una tac. Dall’ospedale il feretro è tornato a Ciampino. In volo verso Verona, l’atterraggio ieri in tarda serata, poi la strada per casa.
Nella notte della città di Trento, Antonio Megalizzi è tornato nel suo vecchio quartiere, Cristo Re.
La folla nell’attesa, gremita la chiesa. Il passo dei familiari, lo sguardo lontano.
Dinanzi ai fedeli le parole di monsignor Tisi, con un messaggio di speranza e di unità per un futuro che oggi ha gli occhi di Antonio. (f.q.)