«Andate pure all’estero ma poi tornate a Trento» 

L’appello ai neolaureati. In piazza Duomo 505 hanno lanciato al cielo i tocchi Tra loro anche il primo laureato in viticoltura. Il sindaco Andreatta: «Siete il futuro della città»


Lorenzo Di Domenico


Trento. «Contiamo su di voi». Un’investitura importante, quella arrivata per i 505 neolaureati e neolaureate nella mattina di ieri da parte del vicepresidente della Provincia Mario Tonina. L'ormai tradizionale cerimonia di laurea dell'Università di Trento, che ogni anno va in scena in primavera e in autunno nella cornice di piazza Duomo, ha regalato momenti importanti per ben 505 ragazzi e ragazze.

All'ombra del Nettuno, in una mattinata baciata dal sole, la cerimonia di ieri ha concluso il percorso universitario, o meglio il "primo step", di chi ha conseguito una laurea di primo livello presso l'Università di Trento negli ultimi quattro mesi.

La cerimonia si è aperta con i saluti del sindaco Alessandro Andreatta e del vicepresidente della provincia Tonina, con quest'ultimo che nel suo intervento ha toccato un tema scottante e quanto mai attuale, lanciando un appello ai presenti: «Il fenomeno della cosiddetta emigrazione dei cervelli ha degli aspetti positivi, forse molti di voi sono proprio in procinto di andare all’estero per proseguire il loro cammino di vita e di studio. Questo è importante, perché apre delle porte, allarga gli orizzonti. La Provincia stessa incoraggia queste esperienze. Ma lasciatemi anche dire, senza retorica, che voi rappresentate il futuro. Ed è per questo che ci auguriamo di poter contare su di voi, e mi rivolgo sia a chi è nato qui, sia a chi ha scelto Trento come sua sede universitaria, arrivando da fuori. Contiamo su di voi per fare crescere il Trentino».

Non poteva mancare l'intervento del Rettore dell'Università Paolo Collini, che ha invitato i presenti a mantenere viva la propria curiosità, senza dimenticarsi mai, al contempo, dei propri vantaggi: «Siate consapevoli che io, voi e tutti noi apparteniamo ad una frazione del mondo molto fortunata. Non guardate solo a chi, per merito o circostanze favorevoli ha avuto di più, ma misuratevi con i molti cui il destino ha negato tante delle condizioni di partenza che noi tutti consideriamo normali».

A prendere la parola anche Anna Albiero, laureatasi all'Università di Trento in Biotecnologie molecolari nel 2012 ed ora ricercatrice presso l'Università di Cambridge, così come Dennis Bergamo, premiato come miglior laureato della sessione dal presidente della Fondazione Mach Andrea Segrè. Bergamo è peraltro il primo laureato del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia del Centro agricoltura, alimenti e ambiente di San Michele all'Adige.

Il messaggio del 21enne, ricordando in quanti avessero dubitato di lui nel corso della sua carriera universitaria tra Udine, Germania e Trentino, è stato quello di «essere autentici e trovare la vostra strada senza ascoltare troppo le opinioni degli altri, perché solo voi stessi sapete di cosa siete capaci e cosa volete fare della vostra vita».

Con il tradizionale lancio dei tocchi si è chiusa la cerimonia, ma non i festeggiamenti dei tantissimi presenti, che sono proseguiti tra cori goliardici, immancabili foto sulla fontana del Nettuno e brindisi improvvisati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano