Femminicidio Setti, il perito in aula: «Non c’è infermità mentale»
Per l'esperto Chukwuka Nweke avrebbe anche compreso la gravità del delitto. Chiusa la fase istruttoria, prossima convocazione il 20 febbraio
TRENTO. Seconda udienza davanti alla Corte d'assise di Trento, presieduta dal giudice Rocco Valeggia, nell'ambito del processo a carico di Chukwuka Nweke, il 38enne di origine nigeriana ritenuto responsabile di aver ucciso di Iris Setti, il 5 agosto del 2023 nel parco Nikolajewka di Rovereto.
La convocazione era dedicata all'audizione del perito nominato in fase di indagini preliminari, lo psichiatra trentino Fabio Bonadiman, in merito alla capacità di intendere e volere dell'imputato, della sua capacità di stare in giudizio e della sua pericolosità sociale. Il perito aveva già rilasciato il proprio parere nell'ambito di un incidente probatorio avvenuto il 3 giugno 2024. L'audizione è stata tuttavia prevista su richiesta delle parti.
A quanto riferito in aula dal consulente, i due colloqui avvenuti con l'imputato non avrebbero permesso di "evidenziare stati psicopatologici". Per Bonadiman, la "mancanza di condizioni di infermità", renderebbe il 38enne in grado di "partecipare coscientemente al processo". Inoltre, per lo psichiatra, Nweke "avrebbe compreso la gravità di quanto successo". Nel corso dell'udienza sono intervenuti anche lo psichiatra veronese Ermanno Arreghini, consulente tecnico dell'accusa, e, per le parti civili, lo psichiatra Eraldo Mancioppi e la giurista esperta in tema di migrazioni, Claudia Pretto. I professionisti hanno confermato quanto rilevato dal perito.
Per la difesa, rappresentata dall'avvocato Andrea Tomasi, è invece intervenuta la psicologa Isabella Marzagora, specializzata in criminologia clinica, che invece ha evidenziato la possibilità della presenza di convinzioni dell'imputato di rituali magici tipici della zona di provenienza che avrebbero alterato il suo giudizio. In vista della prossima udienza, prevista il prossimo 20 febbraio, Tomasi ha anticipato la volontà di Nweke di rilasciare delle dichiarazioni spontanee.