Alla Fossa dei martiri issata la bandiera italiana
Rossi: «All’adunata accoglieremo i rappresentanti di chi era dall’altra parte» In centro il corteo del Circolo Gaismayr in ricordo dei caduti austroungarici
TRENTO. Alle 15, la fossa dei Martiri al Castello del Buonconsiglio, ha ospitato la cerimonia di deposizione delle corone d’alloro ai cippi che ricordano il sacrificio dei tre martiri: Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Con il picchetto in armi del 2° Reggimento Genio Gustatori, i vertici militari, il Commissario del Governo, il Questore, il Governatore Rossi, il sindaco con il presidente del Consiglio provinciale, la presidente del Consiglio comunale, il senatore Divina ed il nipote di Battisti, Marco, con i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Dopo la deposizione delle corone sulle note del Silenzio fuori ordinanza, la Canzone del Piave ha dato il via all’alzabandiera sulla Torre d’Augusto. Al termine il presidente Rossi, ha sottolineato una novità, piccola ma significativa: «Grazie alla sensibilità del Comando truppe alpine che ha organizzato la manifestazione, è stato garantito il simbolo, ovvero quello di vedere issata la bandiera italiana con quella della Provincia e dell’Unione Europea. Un modo per ricordare quegli eventi e le persone che furono protagoniste in nome dei loro ideali, non riconducibile solo alla loro glorificazione ma che deve tener conto delle sofferenze di un popolo e la sua capacità di sapersi riconciliare». Riferendosi poi all’adunata degli alpini 2018 ha aggiunto: «È il nostro intendimento come dell’Ana e delle autorità nazionali, di accogliere coloro che rappresentano quelli che 100 anni fa erano dall’altra parte, dove viveva il nostro popolo, gli austriaci. Sarebbe un modo straordinario per dire che gli errori della guerra non li vogliamo ripetere e che sappiamo costruire la pace, giorno dopo giorno». In merito alla polemica per l’annunciata assenza degli Schützen ha concluso: «Non dispero, abbiamo ancora qualche mese di tempo; va loro riconosciuto un merito; aver contribuito e lottato tanto perché un pezzo di storia che era stata cancellata venisse riconosciuta. Ovvero i soprusi del fascismo sul territorio, le opzioni in Alto Adige, l’appartenenza all’impero austroungarico. Loro hanno tenuto acceso la fiammella. Oggi chiediamo loro di fare questo ulteriore sforzo per dimostrare che ciò che hanno fatto va nella direzione della definitiva riappacificazione». Ieri sera il Circolo Gaismayr ha invece sfilato per le vie del centro storico in memoria dei caduti austroungarici. Oggi le cerimonie per la giornata delle Forze armate e dell’Unità nazionale: alle 10 in piazza Santa Maria Maggiore.