Trento, dieci “driver” di Amazon ricorrono al giudice per le trattenute sullo stipendio
Gli autotrasportatori occupati nella filiale trentina, spiega il sindacato di base, chiedono i soldi che sono stati trattenuti in busta paga a titolo di danni o multe. L’udienza si terrà il 14 settembre
TRENTO. Dieci autotrasportatori occupati nella filiale Amazon di Trento hanno depositato ricorso al Tribunale del lavoro: al centro del contenzioso le trattenute sulle rispettive buste paga. Lo fa sapere il Sindacato di base multicategoriale (Sbm), precisando come quella appena presentata sia la seconda causa giudiziale che viene promossa, nel giro di un mese, dai "driver" trentini che effettuano le consegne per conto di Amazon.
Oggetto del ricorso alla magistratura del lavoro le decurtazioni effettuate sui loro stipendi a titolo di danni o multe che la società Inbox Srl, società vicentina che opera per conto di Amazon Italia Transport, ha effettuato.
Le dieci cause sono state assegnate al giudice dottor Giorgio Flaim, che ha fissato la prima udienza il prossimo 14 settembre alle ore 9.