Vento e «black friday», cala l’affluenza 

Decine di espositori costretti a andarsene per evitare danni. Chi resiste non fa affari: «Colpa delle svendite di venerdì »



ROVERETO. Il primo colpo d’occhio, al mattino, dà la misura di quante piazzole libere siano rimaste: colpa del vento che ha spazzato con insistenti raffiche la Vallagarina, mandando all’aria parecchie bancarelle, a volte ancorate a gazebo sollevati dall’effetto vela della copertura. Tra gli espositori danneggiati, alcuni hanno deciso di non rischiare oltre e hanno impacchettato la loro merce prima che la perdita diventasse troppo grave. Per contro, l’affluenza non è stata al livello degli anni scorsi. «Vengo qui da almeno 15 anni - spiega un’espositrice di abbigliamento - e mi sembra la meno frequentata. Non mi sorprende - continua - : ieri (sabato, ndr.) ero a Salò e l’andazzo era lo stesso. Colpa del “black friday”, che ci ha tolto attrattività. La gente ha approfittato delle offerte di venerdì, è meno stimolata a passare di qui oggi». Va detto che dal punto di vista della vivibilità, la fiera è stata migliore: senza la ressa, si poteva passare tranquillamente tra le bancarelle - almeno tra quelle che hanno resistito al vento -, provare abiti o mangiare un boccone. Dal punto di vista di chi invece era in città per lavorare, ovvero vendere, non è stata una grande giornata. «Tuttavia il passaggio c’è stato - spiega Grazia Piffer di Confesercenti, che da anni cura la Fiera -, e lo dimostrano i tre quintali e mezzo di caldarroste offerte in Borgo Santa Caterina. C’è stato un flusso più costante degli anni scorsi, ma forse meno intenso. Noi comunque siamo soddisfatti perché la gente è arrivata lo stesso. E con il tempo di sabato, c’era poco da sperare. Invece è andato tutto liscio, senza incidenti. Mi dispiace se gli ambulanti hanno venduto poco, ma non è certo per mancanze nostre, abbiamo fatto tutto con cura, come al solito». Il vento e il freddo hanno in compenso fatto la fortuna dei bar e delle pasticcerie, che hanno lavorato molto fin dal mattino. Sono forse le attività ad aver avuto il maggior vantaggio, e l’impressione è rafforzata dall’alta frequentazione dell’area food dei mercatini di via Roma, baciata anche da una posizione più riparata rispetto al vento. Insomma, dove si mangia e si bevem, c’è sempre la fila.

Dunque nel complesso non si può parlare di flop, ma certo un po’ di delusione c’è stata, anche se in parecchi sono usciti dai negozi, rimasti aperti di domenica, con borse e pacchetti. Segno che qualche ricaduta c’è stata. Tra Borgo Santa Caterina e l’accesso alla zona dei mercatini, attraverso via Tartarotti, c’è stata una buona osmosi, ma si è fermata all’incrocio con via Roma: pochi percepivano la continuità del percorso con piazza Erbe, rimasta un po’ isolata. (gi.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA .













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza