Sul tavolo del sindaco il futuro di 150 lavoratori
L’incontro con il sindacato. In municipio da Valduga i sindacalisti Cerruti e Caramelle (Cgil) I temi: dalle difficoltà con Dolomiti Energia alle crisi di Marangoni, Tessil 4. Aquaspace e Sandoz
Rovereto. L’incontro della delegazione della Cgil con il sindaco Francesco Valduga era in calendario da un po’, ma è stata l’occasione di fare il punto sull’intero comparto occupazionale roveretano, a partire da Dolomiti Energia, la quale per oltre dieci anni aveva dato in appalto la lettura dei contatori elettrici alla Nircoop la lettura. Quest’anno il servizio è stata affidato alla toscana Barbagli, una grossa holding del service per le multiutility, la quale non aderisce al sistema di Confindustria e dunque firma contratti nazionali con organismi sindacali autonomi, estranei al sistema confederale.
La questione Dolomiti energia
Di norma, il meccanismo contrattuale fa sì che chi lavorava per il vecchio gestore passi al nuovo mantenendo lo stesso trattamento salariale e contributivo. Barbagli invece, come hanno stigmatizzato i sindacalisti, applica un salario più basso e condizioni di lavoro peggiorative rispetto al passato. Tra queste ultime, ad esempio, non è prevista l’auto aziendale, al massimo Barbagli mette a disposizione degli ispettori un motorino. Il sindacato ha esposto il problema al sindaco, in quanto il Comune, assieme a quello di Trento, è azionista di maggioranza di Dolomiti Energia. Il punto è di particolare delicatezza poiché, hanno specificato i sindacalisti, si crea inm questo modo un precedente preoccupante, che potrebbe diffondersi anche ad altri settori, anche estranei a quello dei servizi.
La risposta di Valduga
Il sindaco ha spiegato di aver affrontato l’argomento nell’ultimo nel cda di Dolomiti Energia e di aver approfondito l’argomento con il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. I due primi cittadini concordano sull’opportunità di garantire ai lavoratori pari trattamento salariale rispetto agli appalti precedenti, e l’assessore provinciale Tonina condivide questa posizione. Va trovata soluzione.
Gli altri fronti: Marangoni
In coda all’incontro si è parlato di altre vicende in cui la sicurezza del lavoro è precaria, a partire da Marangoni. Oggi è peraltro previsto a Roma l’atteso incontro al ministero dello sviluppo economico, è la situazione è tutt’altro che tranquillizzante, tanto più che il presidente Vittorio Marangoni avrebbe dichiarato che i previsti esuberi (da 30 a 35 lavoratori) verrebbero riassorbiti dalla DMack, in procinto di insediarsi in via del Garda, mentre l’azienda inglese avrebbe escluso questa ipotesi, poiché ha bisogno di specialisti di alto profilo.
La questione Sandoz
Lo stop alla produzione di Tiamulina è previsto a novembre, poi partirà una nuova sintesi, ma i 12 mesi che ci vorranno per adattare le linee produttive è un periodo difficile da gestire.L’ azienda vuole attivare ammortizzatori sociali per ridurre l’organico di 10-15 unità, tagliando i costi dei service esterni. Una situazione che mette a repentaglio il lavoro di almeno 40 persone. Per loro oggi è previsto un incontro con Tarcisio Filippi, titolare di Puliservice Sas, per capire se ci possono essere soluzioni per i lavoratori meno tutelati.
Aquaspace - Tessil 4
Tessil 4 sta impiegando la cassa integrazione ordinaria per gestire il calo di commesse da qui a maggio. Dopo una settimana di impianti fermi, si lavorerà per due settimane, poi nuovo stop di sette giorni, e avanti con questo ritmo. Ma non è dato sapere a maggio il mercato funzionerà. Altrimenti rischiano di pagare i lavoratori.