Quasi tremila le firme contro la Valdastico Nord
Oggi la consegna in Comune. Il Comitato in due soli sabati ha messo insieme un gran numero di adesioni, con il sostegno delle associazioni. Oggi la consegna della petizione in municipio
Rovereto. Sono quasi tremila le firme raccolte dal Comitato No Valdastico contro l’avvio dei lavori per il prolungamento della A31 fino alla Vallagarina, e oggi verranno depositate in Comune. Nel dettaglio, le firme raccolte a Rovereto sono oltre duemila (2.286 per l’esattezza), mentre altre 565 sono state raccolte nei comuni limitrofi. Fa sensazione soprattutto che un tale numero di adesioni siano state raccolte nell’arco di due settimane, attraverso i gazebo che hanno fatto incetta di firme in due sole giornate, quelle di sabato. L’obiettivo del Comitato era di arrivare ad almeno duemila sottoscrizioni, ed è stato di gran lunga superato. Nel frattempo anche il sindaco Francesco Valduga ha rotto gli indugi, schierandosi contro l’opera, che a suo giudizio sarebbe devastante per il territorio, ed è evidente che questa presa di posizione peserà non poco, dando ancora più forza alle firme fino a qui raccolte. L’appuntamento del Comitato è alle 11.15 in municipio, a palazzo Podestà, per la formale consegna della petizione corredata dalle firme alla segreteria comunale
A dare man forte al Comitato No Valdastico hanno collaborato molte forze politiche democratiche (LeU del Trentino, Futura, M5S, PD, PRC, UpT, Verdi) e svariate Associazioni di volontariato (Adisa, Coordinamento NoA31, che raccoglie molte altre associazioni, Senso Comune, Comitato daVicoloaVicolo di Mori), che condividono la posizione di netta contrarietà all’opera, ritenuta «inutile» e «dannosa».
Il risultato della petizione è la dimostrazione tangibile - ne è certo il Comitato No Valdastico - che «sono molti infatti i residenti anche nei Comuni limitrofi che hanno voluto comunque firmare contro la A31 Valdastico, a dimostrazione dell’interesse di tutti i trentini a non impegnare nuovo territorio per una mobilità su gomma, per far si che venga potenziata e valorizzata la rete ferroviaria esistente». Il collegamento autostradale dunque è ritenuto tra i «progetti snaturanti e contrari a uno sviluppo realmente sostenibile», ma ciò - obietta il Comitato «non significa essere contro il progresso né contro la libera circolazione di merci e passeggeri. Anzi: razionalizzare e agevolare uno sviluppo non inquinante risulta essere l’unica via per un reale sviluppo».
L’appello dei quasi tremila firmatari è dunque rivolto al potenziamento della linea ferroviaria perché risulti più utilizzata e concorrenziale rispetto al trasporto su gomma, sia per quanto riguarda le merci che per le persone.