Tracciolino, Sat e Comune frenano
Garda Trentino vorrebbe gestire il sentiero alpinistico. Zanoni: «L’offerta di sentieri attrezzati già c’è»
RIVA. Dopo la Ponale, il Tracciolino. Sull’onda dell’entusiasmo per la riapertura del sentiero della Ponale, il presidente di Garda Trentino Marco Benedetti ha detto che la neonata Mondo Ponale potrebbe farsi carico anche della gestione dello spettacolare sentiero alpinistico «Massimiliano Torti» oggi solo parzialmente attrezzato. Chiaro che uno sfruttamento turistico richiederebbe un intervento importante, con il posizionamento di un cordino fisso, così come lo si trova - ad esempio - sulle Bocchette del Brenta.
Un’idea che ha trovato una reazione tiepida da parte della Sat ma anche del Comune di Riva del Garda, formalmente proprietario delle particelle su cui corre il percorso che si ritiene sia stato realizzato come “prova” per una strada di collegamento tra Riva e Limone.
«È positivo che vogliano prendersi la responsabilità della gestione del Tracciolino - il commento dell’assessore Alessio Zanoni - ma il Comune deve tener conto di tutti gli aspetti. Sul nostro territorio l’offerta di percorsi attrezzati è già molto ricca e il Tracciolino rappresenta un’alternativa di tipo alpinistico. Aggiungo che nel programma dell’amministrazione è previsto zero consumo di territorio, un concetto che può essere mutuato anche per la montagna. La Sat, oggi, ha il divieto assoluto di creare nuove vie ferrate e questo è lo spirito che vogliamo rispettare. Non dimentichiamoci quali polemiche aveva creato la realizzazione della ferrata Che Guevara».
Perplesso anche Giorgio Galas, presidente della Sat di Riva. Solo due giorni fa il tema del Tracciolino è stato affrontato nel nuovo direttivo del sodalizio rivano: «Rendere fruibile a tutti il Tracciolino - il commento di Giorgio Galas - significherebbe fare un intervento molto importante e altrettanto costoso. Detto questo, ci sono problemi rilevanti sul piano della sicurezza, perché sotto il sentiero Massimiliano Torti passano la strada Gardesana e in futuro anche la pista ciclabile. Aumentare la frequenza dei passaggi, significa aumentare anche la possibilità che vengano scaricati dei sassi». «Noi non siamo ideologicamente contrari alla proposta di Benedetti - chiude Galas - ma prima di fare salti in avanti è opportuno un incontro fra tutte le parti in causa». (g.f.p.)