Spilla 100mila euro all’anziano, arrestata arzilla ottantenne
Ai domiciliari. La donna è accusata di circonvenzione di incapace: si faceva consegnare il denaro all’uscita dagli sportelli bancari. I carabinieri del Radiomobile hanno contato quasi 400 prelievi, i soldi poi usati per giochi e lotterie
Alto garda. Non si è fatta per nulla impietosire né dall’età e neppure dalle condizioni di debolezza psichica dell’uomo, un suo quasi coetaneo, dal quale si è fatta consegnare, nell’arco di tempo durato circa un anno e mezzo, svariate somme di denaro fino a un totale di circa 100mila euro. È finita, per questo, agli arresti domiciliari una donna ottantenne accusata di circonvenzione di incapace. I carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Riva del Garda hanno portato a compimento l’operazione “Cash Machine” che si è conclusa nei giorni scorsi con l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Rovereto.
L’anziana è stata arrestata al termine di una lunga indagine attuata dagli inquirenti e che ha portato i militari e la Procura della Repubblica a muovere delle accuse ben precise nei confronti della donna che dovrà ora rispondere del reato commesso nei confronti dell’uomo, persona benestante ma con dei problemi psichiatrici. In base a quanto comunicato ieri dalla Compagnia carabinieri di Riva del Garda, guidata dal capitano Marcello Capodiferro, non è stato possibile procedere al recupero del denaro in quanto i soldi, almeno secondo la ricostruzione fornita dagli stessi militari, sono stati spesi dall’ottantenne in vari giochi e lotterie.
L’indagine è partita tempo fa sulla scorta di una segnalazione dei familiari che hanno cominciato a insospettirsi dei continui prelievi dai propri conti correnti effettuati dall’uomo nel corso dell’ultimo periodo. I carabinieri hanno così dato il via a una serie di accertamenti e pedinamenti che nel giro di pochi giorni hanno permesso loro di ricostruire i fatti. A quanto è stato detto, dunque, l’arzilla ottantenne incontrava quotidianamente l’anziano dopo averlo contattato telefonicamente, avanzandogli continue richieste di denaro e dopo averlo impietosito raccontando tristi vicissitudini (non vere) e storie inverosimili che lo inducevano sistematicamente a effettuare le operazioni di prelievo dei soldi.
Gli incontri si svolgevano nelle immediatezze dei vari istituti di credito in cui l’uomo aveva depositato i propri risparmi. La donna giungeva alla guida della propria auto e faceva salire a bordo del veicolo l’uomo il quale, dopo pochi minuti, scendeva per recarsi a prelevare il contante in banca, direttamente agli sportelli o ai bancomat, per fare ritorno, poco dopo, in auto dove consegnava i soldi alla donna. Gli inquirenti, nel corso dell’indagine, sono risaliti alle quasi quattrocento operazioni di prelievo eseguite in poco più di un anno e mezzo e che hanno finito per alleggerire di molto i conti correnti dell’uomo, il cui tenore di vita è sempre stato semplice e per nulla dispendioso.
La Procura della Repubblica, su input dei carabinieri, ha dapprima iscritto la donna nel registro degli indagati e dopo le ulteriori verifiche condotte dai militari ha deciso per la misura cautelare costringendo l’indagata agli arresti domiciliari e mettendo fine a una situazione che avrebbe portato al prosciugamento delle finanze del malcapitato.
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