Recuperato il sub a 243 metri di profondità 

Tremosine, ieri le operazioni con Volontari del Garda e pompieri di Trento. L’uomo annegato nel 1992



TREMOSINE. Si sono concluse ieri mattina, verso mezzogiorno, le operazioni di recupero dei resti di un sommozzatore che si presume sia annegato al largo del porto di Tremosine 26 anni fa, nel 1992. Alcuni giorni fa sono stati i volontari del Garda, durante una normale esercitazione con il rov, ad individuare casualmente i resti del sub a 243 metri di profondità, in una sorta di valle. Che si trattasse di un sommozzatore, era pacifico, visto che i resti del corpo avevano ancora addosso tutta l’attrezzatura: muta, bombole, maschera e respiratore.

Subito si è pensato al giovane istruttore tedesco, un ventottenne, che nel 1992 si immerse con un allievo. Quest’ultimo rimase impigliato in una roccia e - così si i potizzò all’epoca - l’istruttore morì nel tentativo di salvarlo, violando i tempi di sicurezza per la risalita. Mentre il cadavere dell’allievo ventenne venne recuperato, proprio dai volontari del Garda, il corpo dell’istruttore fu inghiottito dal Garda e non se ne seppe più nulla. Almeno fino a pochi giorni fa.

Ieri mattina alle 7 i volontari del Garda, i vigili del fuoco del corpo permanente di Trento, la guardia costiera, i carabinieri di Limone e i pompieri di Salò si sono dati appuntamento a Tremosine. Sono stati poi i Volontari del Garda e i pompieri di Trento, con l’ausilio del rov, ad agganciare i poveri resti e a portarli lentamente in superficie. Il corpo, dopo essere stato composto a Tremosine, è stato portato dal medico legale all’ospedale Brescia. Qui verrà fatto l’esame del dna, che verrà successivamente comparato con quello dei familiari. Sarà questa la prova definitiva per arrivare all’identificazione e quindi alla restituzione dei resti ai famigliari dopo ben 26 anni di attesa.

Le prime conferme che si tratti dell’istruttore tedesco sono arrivate proprio dalle attrezzature ritrovate. Attrezzature che non solo risalgono ai tempi della scomparsa, ma che corrispondono alle descrizioni fatte all’epoca.

Il ritrovamento fatto dai volontari del Garda non ha precedenti. A memoria, infatti, nessuno ricorda il recupero di un corpo nelle profondità del Garda a così tanti anni di distanza.

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