L’Anpi: «Grazioli appoggia un fan di Priebke, si deve dimettere»
RIVA. «Luca Grazioli chiede al Comune di affidare corsi di autodifesa femminile a un fan di Priebke: per questo dovrebbe dimettersi»: a dirlo è il direttivo dell’Anpi Alto Garda e Ledro, non nuovo a...
RIVA. «Luca Grazioli chiede al Comune di affidare corsi di autodifesa femminile a un fan di Priebke: per questo dovrebbe dimettersi»: a dirlo è il direttivo dell’Anpi Alto Garda e Ledro, non nuovo a battibecchi con il consigliere leghista rivano. Stavolta – dopo il precedente scontro in relazione alle Foibe – la materia del contendere è la proposta all’assessore allo sport Mario Caproni di appoggiare la programmazione di lezioni gratuite di autodifesa per le donne (fin qui, nulla di male) affidandole a Numa De Masi, che oltre a essere un praticante di arti marziali e una guardia giurata-addetto alla sicurezza è anche fresco ex coordinatore di Forza Nuova e presenta altre caratteristiche che fanno inalberare l’Anpi. «Troviamo inaccettabile che si venga a sapere (lo abbiamo scritto ieri, ndr) che il consigliere della Lega Nord Luca Grazioli propone di incaricare un “nazista” – questo il termine forte utilizzato dall’Anpi nella nota inviata – della sicurezza delle donne. La persona individuata dal consigliere “Balòta” è Numa De Masi, conclamato ammiratore del criminale di guerra Erich Priebke, agente della Gestapo e capitano delle Ss durante la seconda guerra mondiale, assassino di italiani. Riteniamo che il consigliere Luca Grazioli debba dimettersi in quanto con le sue esternazioni si dimostra inadatto a ricoprire un ruolo istituzionale». Anche l’Osservatorio regionale contro i fascismi se l’è presa con Grazioli, pubblicando, oltre che la foto di De Masi con Priebke (accompagnata dal messaggio «All’età di 97 anni, con perfetta lucidità, mi disse “Sarà ancora l’Italia a cambiare la storia dell’Europa») alcune esternazioni dello stesso De Masi su Facebook in riferimento alle donne (un “crepa” rivolto a Virginia Raggi e un “forse adesso si sveglia” rivolto a una donna sfregiata con l’acido da uno straniero). (m.cass.)