In dieci anni l’aria di Riva è diventa molto più pulita 

Qualità. Buona parte del merito è da riconoscere al teleriscaldamento che ha portato a una riduzione di inquinanti  Oltre 25 chilometri di tubazioni sotterranee per edifici pubblici, condomini e alberghi. Con grandi potenzialità future


Nicola Filippi


Riva. L’aria è sempre più buona. Merito del teleriscaldamento, che elimina l’utilizzo del gas metano e altri combustibili, permettendo così di abbattere l’immissione in atmosfera di agenti inquinanti. Da dieci anni è così, ma l’anno scorso è stato un record. Lo conferma l’assessore all’ambiente Massimo Accorsi. Meno polveri fini (le fatidiche “PM10”), valori molto bassi di ozono e meno biossido d’azoto. Ma soprattutto, diecimila tonnellate di anidride carbonica, gas responsabile del surriscaldamento globale, in meno.

Cinque volte

«Nel 2019 - spiega l’assessore Accorsi nella sua relazione al bilancio di previsione - il valore limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo delle PM10 è stato superato solo cinque volte, il migliore scenario degli ultimi otto anni e largamente inferiore alle 35 giornate di superamento all’anno consentite dalla legge. La media annua non ha mai superato il limite dei 40 microgrammi per metro cubo negli ultimi otto anni». Se si torna indietro di qualche anno, nel 2006 vi erano stati 100 sforamenti.

La grande rete

La centrale di cogenerazione che trasforma il gas metano in energia termica si trova nei pressi delle Cartiere del Garda. Insieme ad Ags è stata creata una nuova società, Alto Garda Power spa. AgPower fornisce riscaldamento e acqua calda a 284 utenze (dati 2019). Quelle pubbliche: le case di riposo, tutti gli istituti scolastici fino all’Alberghiera, il Municipio, la Baltera, il padiglione della Fierecongressi, la biblioteca, la nuova Cittadella dell’anziano, il Commissariato di polizia. E quelle private: «Molto poche case singole, parecchi condomini, ma soprattutto gli alberghi della fascia lago». Calore “green” grazie a una rete di speciali tubazioni sotterranee, lunga 25,4 chilometri, realizzata da Ags, spiegano Aldo Bronzini, responsabile tecnico della rete di teleriscaldamento, e Martino Andreolli, tecnico supervisore.

18 giugno 2007

La prima “bennata” con la ruspa, in via Pernici, ricorda Andreolli, risale a 13 anni fa. Il primo albergo collegato fu il Bellariva in via Kafka, a due passi dalla dorsale principale di viale Rovereto. «Dopo la grande spinta iniziale di allacciamenti - conferma il responsabile Bronzini - ora le richieste stanno calando. Ma siamo sempre in fase di sviluppo». L’energia venduta nel 2019 «è stata abbastanza alta, abbiamo venduto 43 gigawatt/ora di energia termica sulla rete civile che equivale al consumo di 3.800 appartamenti, in una famiglia media». Le potenzialità sono enormi. Ora i nuovi allacciamenti sono in via Filanda, via Pigarelli, le nuove lottizzazioni. Potrebbe arrivare anche ad Arco? chiediamo. La risposta è positiva: non ci sono tanti alberghi come a Riva, ma sarebbe vantaggioso per l’ospedale, le tante case di cura e la zona industriale. Ma il progetto è ancora nel cassetto.

Vantaggi ambientali

Minor costo della manutenzione, nessun pericolo di esplosione o di incendio delle caldaie (con conseguente risparmio della polizza assicurativa). Ma soprattutto una minore quantità di inquinanti nell’ambiente e una importante riduzione del consumo di risorse energetiche. Anche queste “piccole” attenzioni trasmettono all’esterno l’immagine di “polmone verde” del Garda trentino.













Scuola & Ricerca

In primo piano