René Benko arrestato in Austria dopo il mega-crack
Il tykoon, 47 anni, fermato nella sua villa a Innsbruck. E' indagato anche in Italia: a dicembre la procura di Trento ne aveva chiesto l’arresto nell’inchiesta su affari e politica
L'INDAGINE Terremoto politico-giudiziario in Trentino Alto Adige
L'OPERAZIONE Nove arresti e 77 indagati tra Trentino e Alto Adige: "Associazione a delinquere"
FINANZIAMENTI ILLECITI Indagati Betta e Zeni
FUGATTI "Notizia che ci coglie di sorpresa"
BOLZANO. E' stato arrestato su ordine delle autorità austriache nella sua villa ad Innsbruck il magnante tirolese René Benko, che si trova al centro del crac miliardario del suo gruppo Signa.
Benko - comunica la Procura anticorruzione (Wksta) di Vienna - è stato arrestato con l'accusa di associazione a delinquere. Avrebbe falsificato una fattura e tentato di nascondere i beni. In questo modo, avrebbe tentato di "eludere l'accesso delle autorità, dei fiduciari e dei creditori". L'arresto è stato effettuato dall'unità investigativa speciale "Soko Signa", dopo l'autorizzazione del Tribunale di Vienna. Secondo gli inquirenti Benko era "il proprietario effettivo" della Fondazione privata Laura, anche se lo aveva nascosto nell'ambito della sua insolvenza personale. Avrebbe quindi occultato dei beni secondo intense indagini condotte negli ultimi mesi dalla Wksta "con intercettazioni telefonica, analisi di intelligence e dichiarazioni di partner commerciali, dirigenti e dipendenti". Secondo la stampa austriaca, la Fondazione privata Laura, gestita formalmente dalla madre dell'imprenditore, pagava un affitto mensile di 238.500 euro per la villa, nella quale però viveva tuttora il figlio e nella quale ora è stato arrestato
Il tycoon 47enne è indagato in quattro paesi, fra cui l'Italia. Lo scorso dicembre la procura generale di Trento aveva chiesto il suo arresto nell'ambito della maxi inchiesta su affari e politica, ma le autorità austriache avevano rifiutato tale provvedimento, visto che Benko è cittadino austriaco. Il magnate era stato sentito ma poi subito liberato dalle autorità locali non esistendo in Austria l'istituto degli arresti domiciliari. Il tribunale regionale di Innsbruck aveva fatto sapere che «la consegna all’Italia non è ammissibile».
In Austria sono in corso diversi procedimenti con vari filoni contro il 47enne. L'ultimo riguarda il presunto "utilizzo a scopi personali" di oltre un milione di euro di fondi Covid per il suo albergo di lusso Chalet N a Lech am Arlberg. La Wksta sta facendo luce sul ruolo nel mega-crac del suo impero Signa. In Germania, invece, si sono attivate già la scorsa primavera le Procure di Berlino e Monaco, tra l'altro per l'insolvenza del famoso e storico centro commerciale KaDeWe. Gli investigatori nel Liechtenstein stanno analizzando la rete di fondazioni del gruppo del tycoon e l'eventuale riciclaggio di denaro. Finora, però, solo l'Italia, su iniziativa della Procura di Trento, aveva chiesto il suo arresto per una serie di operazioni immobiliari nel nord Italia.
Nonostante i vari guai, la scorsa estate Benko, che possiede una villa sul Garda, aveva fatto una una gita in barca sul lago, come documenta una foto pubblicata a dicembre dalla Kronenzeitung. Lo scatto mostrava il tycoon al volante del suo potente motoscafo blu. "Doveva essere chiaro a tutte le persone coinvolte che l'imbarcazione non poteva più essere utilizzata una volta aperta la procedura di insolvenza", aveva dichiarato il curatore fallimentare Andreas Grabenweger.
La maxi inchiesta trentina non ha fermato il più grosso appalto di Bolzano targato Benko, il Waltherpark. Il completamento del compendio in zona stazione si sta avvicinando. Nel 2025 il complesso sarà inaugurato e attivato in diverse fasi, con l'apertura del centro commerciale prevista per la fine di agosto/inizio di settembre.