Referendum biodistretto: Legambiente e Wwf per il sì
"Svolta strategica per la conservazione degli ecosistemi e la salute"
TRENTO. "L'agroecologia è il modello da seguire fin da subito per favorire la transizione ecologica. Adesso, serve dare al biologico un nuovo impulso. In questa logica, Legambiente invita tutti i cittadini residenti nella provincia di Trento a recarsi alle urne e a esprimere il proprio assenso nei confronti del quesito posto". Lo afferma il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, in relazione al referendum per il biodistretto in Trentino che si terrà domenica 26 settembre.
"Un esito positivo rappresenterebbe una svolta strategica e favoribbere con forza la conservazione degli ecosistemi e la salvaguardia della salute dei cittadini", aggiunge Ciafani.
Secondo quanto riportato da Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, ogni anno in Italia vengono utilizzate 130.000 tonnellate di pesticidi. "Stando ai dati diffusi da Ispra - ha aggiunto Gentili - il 33% delle acque sotterranee e il 67% di quelle superficiali sono contaminate dai principi attivi dei fitofarmaci utilizzati in agricoltura. In Trentino, la filiera vitivinicola ha fatto importanti passi in avanti nell'ambito della sostenibilità. La vittoria del sì darebbe avvio a una nuova fase che vedrebbe protagonista l'intero territorio di una trasformazione radicale".
Si schiera per il sì al referendum anche il Wwf: "Per noi l'agricoltura deve orientarsi sempre più all'agroecologia, la scienza che applica i principi ecologici alla gestione dei sistemi agricoli. Solo così possiamo favorire tutti i processi naturali di rigenerazione e resilienza, e tutelare la salute umana e quella del Pianeta", scrive Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione del Wwf Italia.
“Ad oggi alcuni pesticidi ampiamente usati in agricoltura – prosegue Pratesi – possono causare negli anfibi tassi di mortalità del 100% dopo un'ora dall'esposizione. La speranza che in futuro le specie altamente minacciate si allontanino dal rischio estinzione si basa anche su azioni immediate e urgenti, cruciali per la salute dell'ambiente e degli animali, uomo incluso, quali la riduzione del 50% dell'uso di pesticidi di sintesi fino alla completa eliminazione dei principi attivi più pericolosi in Europa entro il 2030, come previsto dalle Strategie europee Farm to Fork e Biodiversità 2030”.