il caso

Processo mascherine cinesi a Bolzano, chiesti risarcimenti per 8 milioni

Le istanze avanzate da Protezione civile e Azienda sanitaria. Ma la difesa si è opposta alla costituzione di parte civile



BOLZANO. Si è svolta in tribunale a Bolzano l'udienza preliminare per il caso delle "mascherine cinesi", con la costituzione di parte civile da parte dell'Avvocatura di Stato, che rappresenta il Ministero della Salute, la Protezione civile e l'Azienda sanitaria altoatesina. Gli indagati sono Florian Zerzer e Patrick Franzoni dell''Asl, Christoph Engl e il gruppo Oberalp, per i quali la Procura aveva chiesto già lo scorso novembre il rinvio a giudizio.

Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di frode nelle pubbliche forniture ai danni di Asl e Protezione civile per le due partite di dispositivi di protezione individuale (da 9,6 e 28,2 milioni) fatte arrivare dalla Cina tramite Oberalp, e poi dichiarate inutilizzabili dall'Inail.

La Protezione civile chiede ora un risarcimento danni di 1,4 milioni di euro e l'Azienda sanitaria chiede 6,6 milioni di euro, ma gli avvocati difensori hanno contestato la costituzione di parte civile per una serie di motivi tecnici. L'udienza è stata quindi rinviata al prossimo 12 luglio.













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