Plasma, l'appello di Avis ai donatori di sangue: in Trentino in molti hanno già aderito
La direttrice sanitaria Danila Bassetti: "Non tutti i donatori sono idonei ma i risultati preliminari sono incoraggianti"
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TRENTO. L'Avis si mobilita per la raccolta del plasma immune derivato da donatori guariti dall'infezione. Infatti il plasma può costituire una risposta specifica verso batteri e virus quando sia raccolto da donatori che ne siano venuti a contatto e che abbiano sviluppato anticorpi neutralizzanti. Su questi principi si basa la sieroterapia col plasma e siero iperimmune per la cura di specifiche infezioni ed anche nell'attuale pandemia di Covid 19 e rappresenta un'arma d'emergenza specifica in attesa di protocolli terapeutici consolidati e del vaccino per il nuovo Coronavirus.
La terapia legata all'uso del plasma da guariti è attualmente oggetto di ricerche cliniche e di attenzione mediatica quale risposta nel breve termine per arginare l'impatto del Coronavirus . Non si tratta di una terapia innovativa, ma per l'utilizzo del plasma di convalescenti o guariti c'è una storiografia che riporta le prime sperimentazioni nel 1890.
«Oggi la terapia - dichiara la dottoressa Danila Bassetti direttrice sanitaria di Avis del Trentino - è sperimentata in oltre dieci Paesi nel mondo, tra cui l'Italia con l'esperienza pilota della Lombardia negli ospedali "San Matteo" di Pavia e "Carlo Poma" di Mantova. Il reclutamento di donatori Avis guariti dall'infezione Covid 19 ha consentito la raccolta del plasma richiesto, successivamente analizzato per qualità e sicurezza con la verifica della presenza degli anticorpi neutralizzanti il virus Sars-CoV-2 e successiva inattivazione virale.
Non tutti i donatori guariti risultano idonei allo scopo o per basso numero di anticorpi o per qualità generale, tant'è che solo il 15-20% può contribuire alla lotta contro il COVID-19. Il protocollo di Pavia, ripreso anche dal Blood Alliance in Europa, prevede l'infusione di plasma iperimmune in pazienti in fase critica da distress respiratorio, intubati o ventilati meccanicamente, cercando di intervenire in fase precoce. I risultati preliminari sono incoraggianti.»
L'obiettivo di Avis? Se ogni centro trasfusionale facesse anche una sola plasmafersi in più al giorno, nell'arco di un anno si raggiungerebbe l'autosufficienza. All'appello, in Trentino, hanno già aderito molti donatori guariti dal Covid 19, ma per chi non lo avesse ancora fatto potrà contattare Avis allo 0461-916173 o 329919. In alternativa si può scrivere a avis.trento@avis.it o contattare direttamente la Banca del Sangue di Via Malta.
«In Trentino stanno iniziando - conclude Danila Bassetti - le indagini siero epidemiologiche, che con test di laboratorio sul sangue per il dosaggio di anticorpi specifici verso il Sars-CoV2, dovrebbero definire l'effettiva prevalenza dell'infezione, portando cioè alla luce anche le infezioni pregresse decorse in modo asintomatico. Il test non è inserito nel pannello di controllo previsto per i donatori di sangue, perché non c'è evidenza scientifica che il virus si possa trasmettere con il sangue; esso verrà eseguito nei donatori guariti dal Covid 19 resosi disponibili alla specifica donazione di plasma iperimmune.» D.P.