Viale dell’Industria e Ciré i dubbi delle opposizioni
Pd, Patt e Upt interrogano in merito all’inserimento nel Dup dello spostamento degli stabilimenti nella nuova area produttiva per creare un’area edificabile
PERGINE. Nuova viabilità nella piana del Ciré, ma anche nuovi insediamenti come “La Cittadella dei Piccoli Frutti” (si inaugura il 7 aprile) che insieme alla prevista centrale elettrica (vicino all’entrata del “Villaggio”) e alla piattaforma Amnu, esauriscono praticamente tutta l’area tra la statale 47 e il Fersina. La stessa area è indicata come luogo destinato ad ospitare gli insediamenti industriali che oggi fronteggiano viale dell’Industria. E questa previsione (contenuta nel Dup, il documento unico di programmazione, approvato recentemente in sede consiliare) ha generato non poche perplessità e necessità di chiarimenti.
Era avvenuto in sede consiliare il mese scorso e torna in discussione a fine mese (la seduta è prevista il 25 febbraio), con un’interrogazione presentata dalle minoranze (Pd, Patt e Upt). In essa viene riproposta la perplessità esternata in sede consiliare. Se in questa occasione l’argomento era stata trattato con poche battute, con l’interrogazione, il problema viene presentato in tutti i suoi dettagli coinvolgendo anche le proposte di nuove aree di residenzialità: domande scritte e quindi risposte scritte. In particolare si chiede: se quanto è scritto nel Dup e di seguito riportato corrisponde a realtà e cioè “la zona residenziale verrà sviluppata nella parte nord – est, in particolare lungo via Dolomiti fino a raggiungere il ponte sul torrente Fersina; se vi sarà una sostituzione della zona industriale che insiste su viale dell’Industria con una zona di nuova espansione; se saranno reperite nuove aree industriali e riallocate quelle esistenti in zona Ciré a lato della viabilità principale; se ci sarà una possibile dismissione dell’area ex Silvelox di via Dolomiti. Poi cosa si intende fare delle aree eventualmente dismesse lungo viale dell’Industria, che tipo di aree si intende reperire nella zona Ciré e quali insediamenti si intendono collocare in tale zona il territorio che ha già “fruttato”, scavato e riempito. Quindi che tipo di sviluppo si intende prevedere nelle aree ex Silvelox e nelle nuove aree di espansione edilizia. Infine se si intende coinvolgere le minoranze consiliari e le parti politiche che rappresentano i cittadini attraverso l’istituzione della Cuta.
Nella premessa si esprimono alcune considerazione a proposito del numero dei residenti: «si sta avvicinando a una cifra stabile, se non addirittura in diminuzione; ovvero non aumenterà nei prossimi anni e questo non certamente perché non si trovano appartamenti o case sul mercato. Tale trend, peraltro, è non solo locale o nazionale, ma è europeo; occorrono più di ammodernamenti che nuove espansioni». Poi si affronta la necessità che «il consumo di territorio deve essere fermato, per motivi di carattere ambientale, di termoregolazione, di vivibilità e motivi paesaggistici». Quindi «un’eventuale nuova residenzialità deve fare i conti con la programmazione di nuovi servizi e infrastrutture, nonché rispondere a un idea di sviluppo della città, precisandone vocazioni e prevedendone gli equilibri sociali ed economici». Infine viene giudicata «per nulla seguita e attuata la promozione e il coinvolgimento dei consiglieri comunali».