Un locale per accogliere i visitatori della miniera
Il Comune di Palù del Fersina ha approvato il progetto dell’architetto Gorfer Lo spazio verrà realizzato accanto all’attuale biglietteria: costerà 140 mila euro
PALÙ DEL FERSINA. Approvato il progetto per la riqualificazione dell’edificio accessorio alla miniera in località Erdemolo, la “Grua va Hardimbl”. Il provvedimento è stato preso dalla giunta comunale. L’opera presenta una spesa di poco più di 140.000 euro (103.000 euro per opere a base di gara più 2.234 euro di oneri di sicurezza; il resto sono somme a disposizione).
Al centro dell’intervento il piccolo edificio che funge da biglietteria: un piccolo locale (circa 20 mq) con bancone e un attaccapanni per le mantelline utilizzate per la visita insieme ai caschetti. Si tratta di una situazione del tutto insufficiente, tanto che l’operazione di indossare le mantelline avviene all’esterno e così pure l’accoglienza dei visitatori che saranno poi informati dalle guide. In caso di cattivo tempo, la situazione si complica. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire adeguatamente per migliorare lo stato delle cose. Il progetto, redatto dall’architetto Giuseppe Gorfer di Trento, prevede la realizzazione di un locale accoglienza di circa 40 mq annesso a quello esistente in modo da permettere una vera accoglienza ma anche di costruirvi un guardaroba per il vestiario. Nello stesso tempo sarà anche una vetrina per la miniera e, dotata di ampie vetrate, permetterà una visione panoramica sulla valle. Tra il nuovo locale e quello esistente si realizzerà un magazzino-deposito. Il tutto viene motivato dall’interesse che la miniera sta suscitando fin dalla sua apertura avvenuta 25 anni fa.
La miniera di Erdemolo si trova nei pressi del sentiero per il lago di Erdemolo e rappresenta una testimonianza storica unica per l’attività mineraria in valle: era coltivata tra il 1400 e il 1650. All’interno, alcune teche mostrano reperti storici: gli attrezzi dei minatori, i loro abiti, i minerali estratti e, durante la visita, le guide spiegano lo stile di vita dei minatori e il loro rapporto con il territorio che li ospitava. Dentro la montagna si trovano: cunicoli, gallerie, scale che mostrano la fatica di una vita al buio in luoghi dove era difficile persino respirare.
Si tratta quindi di un’attrazione inserita nel settore culturale - turistico molto frequentata anche perché collegata ai successivi museo Pietra Viva di Sant’Orsola, e ma anche al museo S Pèrgmandlhaus di Palù del Fersina; così come alla miniera di Calceranica. Fa parte inoltre del Parco Minerario dell’Alta Valsugana con tutte le realtà vicine, compreso l’Ecomuseo dell’Argentario. Il progetto ha ottenuto i pareri favorevoli della Commissione paesaggio della Comunità, quello, in deroga, da parte del Comune e della Provincia.
Il finanziamento: a parte la somma di 101.000 euro coperta dal Comune con fondi propri, l’opera ha ottenuto 40.000 euro dal Gal Trentino Orientale. Espletate le ultime formalità burocratiche, si potrà poi procedere all’appalto dei lavori.
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