«Serve una nuova identità per farci diventare città»
La consigliera del Patt. «Siamo però ancora un paesone: chi arriva qui ne coglie la connotazione agricola, turistica, vivibilità green, ma vanno pure evidenziate tutte le nostre peculiarità culturali»
Pergine. Roberta Bergamo è consigliera comunale del Patt. Anche a lei, come già prima ad altri due consiglieri, abbiamo chiesto una riflessione sul documento programmatico del sindaco Roberto Oss Emer.
Consigliera, come valuta il Patt il documento programmatico del sindaco?
Innanzitutto diciamo che sarebbe stato utile avere più tempo per leggere e discutere in consiglio un documento così importante, siamo finiti a discuterne in tarda serata, sarebbe stato meglio dedicare un momento migliore a un tema così importante. Il Patt valuterà punto per punto. Come scritto nel documento del sindaco, si tratta dell’eredità che lasciamo ai nostri figli. Che si dica o no questa è politica, il nostro indirizzo è territoriale e autonomista.
Il sindaco indica in apertura del programma il cambiamento di Pergine da paese a città. Che implicazioni ha per voi questa fase?
Secondo noi serve dare a Pergine una sua identità, che manca da tantissimi anni. Siamo ancora un grande paesone, non ancora città. Siamo in un certo senso l’anteprima della Valsugana quindi chi arriva a Pergine dovrebbe coglierne una connotazione agricola, turistica, di vivibilità green. Serve evidenziare le peculiarità culturali, ad esempio organizzando visite guidate nei palazzi storici. Nel documento si parla anche di fare un nuovo ostello. Per questo e altro, bisogna avere rapporti con l’ Università, si sarebbero dovuti avere già in questi sette anni. Il nostro appoggio su questi temi c’è. Oltre quello che è già stato detto in altre interviste, cito un tema: si parla molto degli “ex” edifici. Il sindaco ha capito che ha un patrimonio da valorizzare. Da tempo sentiamo dire che serve un dialogo con la Provincia: è arrivato il momento di fare proposte concrete, sollecitiamo e appoggeremo tali proposte. Devono essere sostenute le frazioni, dando servizi, non devono essere un dormitorio; per esempio sarebbe utile, usando fondi europei, avere una circolazione omogenea con mezzi pubblici.
Economia, servizi sociali: il documento tocca il grande tema di una transizione. Che ne pensate?
Non è che ci si inventa e si riparte! Serve un insieme di operazioni dell’amministrazione affinché la gente voglia investire. Si parta dall’incentivare territorio e agricoltura. Per il turismo, serve un piano strategico dove conglobare mobilità, viabilità, raccordo col lago. Deve esserci sinergia con Trento, Provincia, Comunità di valle. Il nostro supporto per progettualità concrete ci sarà, però vorremmo essere coinvolti, servono commissioni tematiche, tavoli di lavoro.
Il sindaco ha risposto alla vostra domanda: non ci sono accordi tra la maggioranza e il Pd. Quale è la vostra posizione al riguardo?
Il sindaco il giorno del giuramento ha detto che coinvolgerà maggiormente le minoranza. Parlando della nomina di Marina Taffara in Comunità Alta Valsugana e Bersntol, diciamo che l’ingerenza della maggioranza non va bene. Noi non siamo andati a chiedere alla maggioranza di avere la vicepresidenza del consiglio. Comunque, se ci sono aperture, che ci siano su tutto, non solo sulle cariche. La stoccata di Oss Emer sul ritiro dal consiglio di Roberto Valcanover non ci sta: Valcanover ha scelto di dare spazio ad altri, lavora dietro le quinte. Se si vuole girare la frittata, siamo stati una proposta alternativa nuova che era giusto fare a Pergine, purtroppo sono state elezioni che non ci hanno permesso di lavorare bene, riteniamo un buon risultato quello ottenuto in un solo mese di campagna elettorale.
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