Masso al “Riposo” piomba  sul cofano di una Panda 

Tragedia sfiorata. La grossa pietra si è staccata dal pendio lungo la provinciale che scende  da Montagnaga e Pergine: fortunatamente per la donna al volante soltanto un grande spavento


Giannamaria Sanna


Baselga di piiné. La caduta di un masso sulla strada provinciale che da Baselga di Piné porta a Pergine, in località Riposo, proprio dove un mese fa era caduta una grossa ceppaia, è un ulteriore importante segnale di allarme, che non bisogna sottovalutare.

«Si ripresenta, con urgenza pertanto, la necessità di mettere in sicurezza quel tratto di strada - afferma Bruno Grisenti assessore all’ambiente del Comune di Baselga di Piné - perché là si è davvero sfiorata la tragedia».

Il racconto

Sulla strada tra Montagnaga e Pergine, è caduto un masso per fortuna non troppo grosso e per fortuna fino soltanto sul cofano di una macchina guidata da una signora del posto, che stava transitando proprio nel tratto di strada dove alcuni mesi fa era caduta la ceppaia. Per la donna, evidentemente, tanto ma davvero tanto spavento, ma nessuna conseguenza se non per la sua Panda.

«Quel tratto di provinciale è veramente un incubo», continua Bruno Grisenti, che aveva chiesto ai tecnici della Provincia, ancora in novembre, subito dopo la tempesta Vaia, di mettere in sicurezza la zona. Al punto che ora molti abitanti dell’altopiano, che si trovano abitualmente a percorrere la provinciale verso Pergine, guardano attentamente e con una certa ansia il versante prima di affrontare il transito.

«Purtroppo - prosegue Grisenti - per gli abitanti dell’altopiano per raggiungere Pergine, ma anche per quelli di fondo valle per arrivare in Piné, questa strada è molto comoda. Dover transitare per Canzolino e Madrano e salire dalla parte di Nogarè è un allungare e intasare la SP 183, già molto trafficata da residenti e turisti, ma anche dai camion carichi di tronchi degli alberi divelti dalla tempesta che raggiungono il punto d’incontro nell’area dell’Interporto».

Questo prolungamento del percorso e il conseguente intasamento della 183 aveva spinto molti residenti dell’altopiano, obbligati a scendere quotidianamente sul fondo valle verso Pergine, a fare pressione sulle autorità politiche provinciali, affinché la strada venisse riaperta, dopo il periodo di chiusura utile per la pulizia del percorso, nella speranza che tronchi, massi e ceppaie se ne stessero fermi sul versante.

Pendio pericoloso

«Purtroppo - prosegue Bruno Grisenti - il versante è molto ripido e quindi favorevole al rotolamento di materiale inerte non consolidato nel terreno. Sarà un sacrificio per molti, ma sto insistendo con le autorità provinciali affinché la strada venga chiusa per mettere in sicurezza la vita di chi transita in quel tratto vicino al Riposo».

L’emergenza dei disastri ambientali non viene considerata nel nostro Regolamento Provinciale e, pertanto, tutto deve seguire l’ordinaria amministrazione, con iter farraginosi e lenti che prevedono espropri, progetti e come conseguenza ritardano gli interventi.

Però, proseguendo il suo ragionamento, Grisenti afferma che proprio in quella zona c’è il percorso della vecchia strada provinciale. «Quindi - conclude - si potrebbe procedere immediatamente a pulire il versante e disporre le reti paramassi, senza dover attendere espropri e la ratifica dei progetti».













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