Maso San Pietro porta l’arte della Comunità tra la gente
L’iniziativa. Aperta domenica in Sala Maier la mostra di Pietro Angeli, pittore perginese ospite della struttura nel Parco Tre Castagni. Dal 2 ottobre spazio poi alla terza “Triennale dell’Atelier”
Pergine. La serie di iniziative che annualmente vengono proposte in autunno per celebrare l’anniversario di fondazione della Comunità Maso San Pietro, è sovente occasione per un bilancio dell’anno precedente, in questo caso il 2018. Quest’anno, le iniziative autunnali anche in vista del 35° anniversario (nel 2020) di Maso San Pietro, sono iniziate domenica con l’apertura in sala Maier della mostra di quadri di Pietro Angeli. Il pittore perginese, ospite della Comunità, presenta una scelta della sua produzione di dieci anni (rimarrà aperta fino a domenica). Proseguiranno mercoledì 2 ottobre in sala Fanton (sala espositiva sotto il teatro comunale) con la “III Triennale Atelier Maso San Pietro”. Inoltre, in ottobre sono previste alcune presentazioni di pubblicazioni alla libreria Athena.
Spazio alla cultura
Autunno culturale dunque per la struttura gestita dai Padri Camilliani con padre Beppino Taufer direttore (da sempre) della Comunità terapeutica, anche per farsi conoscere e sensibilizzare i cittadini sul ruolo svolto nell’ambito della sanità. Ed è appunto padre Beppino che ci parla dell’attività psichiatrica svolta nel 2018, con dati statistici ma anche sull’andamento del servizio e della sua evoluzione. Il tutto avviene con una convenzione stipulata con la Provincia che annualmente versa un budget. Naturalmente il “bilancio” viene inviato alla Provincia (alle strutture interessate) e alla Fondazione San Camillo, con le quali i contatti sono costanti.
Attività e strutture
Due le strutture utilizzate per dare ospitalità agli assistiti: Maso San Pietro e, a pochi metri, Maso Tre Castagni, entrambi all’interno dell’area del Parco dei Tre Castagni, la nuova realtà utilizzata spesso per feste popolari. Nel 2018, una trentina gli ospiti, una decina a Maso Tre Castagni e una ventina a Maso San Pietro (sede centrale). La provenienza è soprattutto dall’Alta Valsugana, ma non mancano pazienti da Trento e Valle dei Laghi, Fiemme, Val di Sole, Bassa Valsugana ed altre zone. Dentro la struttura opera una équipe riabilitativa (medici, psicologi, animatori, tecnici, infermieri, oss, amministrativi (una quarantina in totale). Si parla di attività riabilitative (orticoltura, giardinaggio, gruppo giornale, gruppo cucina, pet-therapy, laboratorio, gruppo enigmistico, attività motoria, ginnastica dolce, gruppo confronto e organizzativo, uscite, atelier eccetera). Ciascuno ha i propri animatori. Le attività vengono seguite e analizzate.
Importanza viene data alla sensibilizzazione del territorio e alla collaborazione con enti e associazioni. Da qui appunto le iniziative esterne anche attraverso il Centro studi Maso San Pietro” che si avvale di collaborazioni come l’Università di Trento, il Centro ricerca di psicoterapia, il Centro Camilliano di Formazione, gli Amici della Storia, Psa, il Teatro, l’Istituto superiore Marie Curie e “Lorenzo Guetti” di Tione eccetera.
Sul fronte dell’assistenza, pare Beppino parla di nuove emergenze cui far fronte. «Sono situazioni - spiega - nuove che spesso hanno direttive non sempre chiare».