La città continua a crescere con i residenti a quota 21.596 

L’anagrafe del 2020. Gli abitanti sono aumentati di 61 unità (erano 21.535 nel 2019): decisivi i cittadini giunti da altri Comuni dato che i nuovi nati (158) non compensano i tanti morti (242)


Maddalena Di Tolla Deflorian


Pergine. Pergine continua a crescere nella sua popolazione, addentrandosi di anno in anno nella trasformazione da paesone a vera città, la terza del Trentino, come detto e stradetto.

I dati demografici, elaborati dagli uffici comunali nelle scorse ore, ci dicono che la popolazione residente nel comune era al 31 dicembre 2020 composta di 21.596 persone (erano 21.535 nel 2019, 21.471 nel 2018). Sono molte più le femmine (11.088) rispetto alla popolazione maschile (10.508). I residenti stranieri sono 1.785, e anche fra loro si registrano più femmine (978) rispetto ai maschi (807). L’anno scorso sono nati in città la bellezza di 158 bimbi, di cui 80 maschietti e 78 femminucce. Il loro arrivo, come accade da anni, non compensa però i deceduti nel comune, che sono stati l’anno scorso in totale 242 (129 femmine e 113 maschi).

Il contributo positivo invece alla crescita della popolazione è dato dagli immigrati da altri comuni (dunque italiani o stranieri): sono in totale 744 (380 femmine e 364 maschi). Dalla città nel 2020 se ne è andata (per trasferimento) meno gente di quanta si sia insediata: il numero degli emigrati verso altri comuni (o magari all’estero) durante l'anno è pari a 599, di cui 306 femmine e 293 maschi. Questo indicatore mostra che Pergine attrae ancora le persone.

Il tema dei numeri oltre al dato in sé rilevante, rileva perché sopra una certa soglia di residenti per adesso lontana (30 mila abitanti), si passerebbe ad avere autonomia nella gestione di alcuni servizi (oggi in carico alla Comunità di Valle, ad esempio), cosa che oggi accade solo per le città di Trento e di Rovereto. Se ne è parlato anche di recente in consiglio comunale.

La crescita demografica pone oggi l’altro grande tema (anche questo comparso sia nel documento programmatico del sindaco, sia nelle riflessioni dei consiglieri comunali), ovvero quello della relazione fra le tante frazioni e il centro storico, commerciale, culturale, quale orizzonte degli eventi politici e socio-culturali. Questa relazione incide anche sulla demografia: se le frazioni convivono bene come periferie di una città polivalente, è possibile aumentare le nascite di bimbi e l’insediamento delle giovani coppie o l’emigrazione verso di esse da comuni più popolosi. Di recente la coordinatrice del Centro Giovani Kairos, ci ha ricordato quanto sia importante garantire i trasporti per i ragazzi, per permettere loro di raggiungere il centro di via Amstetten dalle frazioni.

Altro tema aperto è potenziare l’attrattività del sistema scolastico, in particolare ovviamente dell’Istituto superiore Curie, che pur avendo una riconosciuta qualità - come ci ha spiegato la dirigente Elina Massimo - sconta una perdita di iscritti, attratti dal polo culturale di, Trento.













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