Il giovedì sera a parlare saranno le immagini
Pergine. Arriva novembre e così i “Giovedia” del Gruppo Fotoamatori Pergine. Si tratta della 34ª edizione della rassegna di proiezione di audiovisivi che anima tutti i giovedì di novembre, a partire...
Pergine. Arriva novembre e così i “Giovedia” del Gruppo Fotoamatori Pergine. Si tratta della 34ª edizione della rassegna di proiezione di audiovisivi che anima tutti i giovedì di novembre, a partire dal prossimo all’auditorium Garbari alle 20.45.
La prima serata debutta con “Montagne Incantate” di Luciano Gaudenzio. Dal Carso alle Dolomiti del Brenta, dai ghiacciai del Monte Bianco ai Parco Nazionale dei Monti Sibillini, fino agli spettacolari fiumi di lava dell’Etna, in Sicilia. Prendendo spunto dai luoghi dove fu combattuta la Grande Guerra, il viaggio condurrà gli spettatori alla riscoperta delle montagne italiane, esplorandone bellezze e versanti nascosti ma anche soffermandosi sulle mutazioni che il paesaggio sta subendo soprattutto a causa dei grandi cambiamenti climatici in corso.
Giovedì 14 novembre si andrà “Tra Sabbia e Mare” di Giacomo Zandonini, giornalista freelance e ricercatore che si occupa di migrazioni, traffico di persone, politica e società tra Mediterraneo e Africa Occidentale. Negli ultimi tre anni ha guardato alla mobilità umana da un punto di osservazione particolare: il Niger, transito e partenza per chi viaggia attraverso il Sahara.
Nella serata di giovedì 21 novembre le protagoniste saranno le “Isole Faroe, the Land of Maybe” di Roberto Moiola e Matteo Castelnuovo. C’è sicuramente molto da raccontare, dopo aver visitato questo lembo di Europa. L’autore intende immergere gli spettatori nella natura, tra i suoni irregolari del vento, i canti furiosi delle beccacce e le parole dei discendenti dei Vichinghi.
Nell’ultimo giovedì, quello del 28 novembre, la rassegna si completerà con “Soul Silk, Italia-Cina in bicicletta” di Giacomo Meneghello. Come Marco Polo, i protagonisti di questa avventura, hanno percorso da aprile a luglio 2019 oltre 10.000 km in bicicletta dall’Italia alla Cina, scalando una vetta per ciascuno degli stati eurasiatici incontrati, utilizzando gli sci d’alpinismo o a piedi a seconda delle circostanze. Dalla Marmolada fino ai 5137 metri del Monte Ararat e ai 7134 metri del Pic Lenin. Aggiungendo una dimensione verticale ad un viaggio che si sviluppa prevalentemente in orizzontale