Il 50 per cento dell’acqua erogata si perde per strada
Servizi pubblici. Il consiglio comunale ha adottato con voto unanime il Fia, il documento necessario per gestire al meglio la rete potabile. Stet a Pergine è gestore di 20 diversi acquedotti
Pergine. Sono venti gli acquedotti in carico al Comune di Pergine e gestiti da Stet in base alla convenzione stipulata a suo tempo. Se ne è parlato in sede consiliare, con l’ingegner Franco Baroni (responsabile tecnico di Stet) ed è emerso che circa il 50% dell’acqua erogata si perde (e occorre portare la percentuale almeno a quota 70): un dato questo comune a gran parte del Trentino e per il quale la Provincia sta mettendo in una tutta una serie di interventi per evitare. Il provvedimento adottato l’altra sera rientra in questo ambito. In sostanza si tratta del Fia (Fascicolo integrato acquedotto) che comprende a sua volta una quantità di documentazioni (frutto di 8 anni di lavoro, per Stet) che permette un “dialogo” tra le varie componenti della rete idrica per intervenire, conoscere, utilizzare, controllare ogni punto della rete, singola fontana compresa, Ma soprattutto che questa rete possa essere utilizzata anche a livello provinciale e quindi interloquisca con altri enti e agenzie, protezione civile compresa.
La presentazione
L’ingegner Baroni è stato chiaro, preciso e sintetico. «L’argomento, - ha detto - rientra tra le direttive della Provincia con le linee guida per la formazione, da parte di ogni Comune, in qualità di soggetto titolare del servizio pubblico di acquedotto, del Fascicolo Integrato di Acquedotto relativo al sistema idrico comunale. Il Fia è lo strumento che permette all’ente titolare del servizio, eventualmente per il tramite dell’ente gestore al quale è affidato il servizio stesso, di vigilare in modo efficace sulle strutture del sistema idrico potabile ed esplicare anche le funzioni di controllo sulle acque potabili per garantire gli standard di qualità stabiliti dalle norme. Già il Comune è dotato di Libretto di acquedotto, di Piano di autocontrollo delle acque destinate al consumo umano, di Piano di adeguamento delle utilizzazioni».
Per altro, la correttezza dei contenuti della documentazione e dei dati stessi nonché l’accuratezza dei rilievi è comunque da intendersi certificata dal tecnico incaricato della stesura del Fia. E’ competenza del Comune/gestore del servizio idrico, prendere atto di quanto evidenziato nella relazione descrittiva dal tecnico incaricato della stesura del Fia, il quale attestando la funzionalità della rete alimentata fornisce al Comune stesso gli elementi utili per valutare l'eventuale presenza di perdite e/o dispersioni della risorsa idrica. E' responsabilità del Comune, nell'eventualità in cui sia accertata la presenza di perdite e/o dispersioni della risorsa idrica, anche mediante misurazioni indirette (come ad esempio la “portata minima notturna”), dare assoluta priorità di esecuzione agli interventi atti al loro controllo e contenimento.
La descrizione dell’oggi
In sostanza, il provvedimento adottato indica la situazione esistente confermandone la regolarità pur nella necessità di un costante controllo: non è una fotografia dell’esistente ma un documento in continua evoluzione, da aggiornare costantemente proprio per avere una situazione sempre precisa. Sono emerse anche alcune necessità sempre nell’ambito di evitare sprechi: sostituire i contatori che avranno un impatto sull’aspetto tariffario. A Pergine ne sono stati sostituiti circa 4.000 sistemando anche numerose “posizioni” spesso irregolari. Il provvedimento di adozione della documentazione è passato all’unanimità.
Gli acquedotti
Sul territorio comunale e in gestione a Stet si parla degli acquedotti denominati: Madrano - Oltrefersina Zivignago Alta, Assizzi – Masetti, Nogaré, Ischia, Costasavina, Susà, Roncogno, Visintainer, La Guarda – Riposo, S. Cristoforo - Canale – Valcanover, Pergine, San Vito – Pianezza, Canale Alto, Santa Caterina, Zava – Pozza, Valar, Maso Casot, Viarago - Cittadella - Portolo - Girardi e Ferar (Canezza).