I tecnici provinciali promuovono gli impianti dell’Agro Irriguo
Pergine. Sostanziale condivisione dell’operato dell’Agro Irriguo Perginese per quanto riguarda il sistema d’irrigazione delle coltivazioni di proprio competenza. E’ venuta l’altro giorno a seguito...
Pergine. Sostanziale condivisione dell’operato dell’Agro Irriguo Perginese per quanto riguarda il sistema d’irrigazione delle coltivazioni di proprio competenza. E’ venuta l’altro giorno a seguito del sopralluogo che i tecnici dell’assessorato all’agricoltura della Provincia hanno effettuato nelle campagne in questione. «Cadono quindi tutte le critiche formulate nei nostri confronti - ha dichiarato ieri il presidente del Cmf in questione, Luigino Laner - a seguito appunto del sopralluogo, in quanto il nostro sistema irriguo misto si sta rivelando il più adeguato. Inoltre la concessione è adeguata alla consistenza della superficie coltivata». Il sopralluogo effettuato è stato piuttosto meticoloso: sono state percorse le campagne prendendo atto delle varie coltivazioni, uno sguardo d’assieme si è avuto dall’alto analizzando la piana perginese dalla chiesetta di San Giorgio. I tecnici erano guidati da Fabrizio Popoli che hanno anche chiarito se ce n’era di bisogno, come avviene l’erogazione dei contributi per gli impianti irrigui. Possono essere concessi solo per la rete di adduzione non certo per l’ala gocciolante. L’impianto irriguo dell’Agro ha una rete di adduzione quasi totalmente in plastica e quindi non ci saranno contributi perché non c’è necessità di sostituzioni. «In pratica - spiega Laner - la nostra rete irrigua permette di fornire acqua alle coltivazioni diversificate, in pratica è un impianto adeguato alle esigenze dei nostri soci: frutteti, piccoli frutti, prato, mais e via dicendo. A differenza di altre situazioni. A loro avevamo chiesto in particolare: “E se fra 10 anni si dovesse cambiare perché il mercato delle mele crolla a favore dei piccoli frutti, e dobbiamo modificare le coltivazioni, come facciamo? Noi siamo a posto». Per i 90 ettari coltivati dell’Agro, la concessione è di 45 l/s. «Ci conforta l’esito del sopralluogo - dice ancora Laner - in quanto siamo in grado di irrigare coltivazioni diversificate a tutela di circa 200 famiglie che vivono di agricoltura o anche di agricoltura».
Ma un altro tema viene accennato da Laner, e riguarda l’ambiente: «Permettendo le coltivazioni diversificate tuteliamo l’ambiente. La ragione è semplice, con la irrigazione a pioggia (a pagamento) si garantisce le coltivazioni arboree. Altrimenti si avrebbero gli incolti».
Con queste dichiarazioni il presidente Laner intende anche mettere la parola fine alla serie di polemiche sorte nei mesi scorsi proprio a proposito di dover cambiare sistema irriguo per risparmiare acqua: «Per i frutteti, tra una goccia e l’altra ci sono 120 cm, sostiene, mentre per gli impianti di piccoli frutti appena 30. Anche le nuove direttive dell’Agenzia provinviale “Aprie” sull’uso dell’acqua del Fersina ci hanno fatto piacere». R.G.