Frassilongo, i telefoni tornano a squillare nelle case del paese
Nel pomeriggio di ieri una nota della Tim: colpa degli alberi Ma già in tarda mattinata la linea era tornata normale
FRASSILONGO. Nessuna responsabilità di Tim per i “Telefoni muti da quindici giorni”. Sta di fatto che ieri alle 11.15, la rete telefonica fissa ha ripreso a funzionare regolarmente. La comunicazione è giunta al Trentino direttamente dal sindaco Bruno Groff che, arrabbiatissimo, nella giornata di lunedì ci aveva comunicato il grave inconveniente che stava seriamene danneggiando la comunità e tutte le sue attività in zona. Ieri appunto la risposta di Tim. «Tim comunica di non avere alcuna responsabilità in merito ai disservizi lamentati in quanto le verifiche tecniche hanno confermato la piena regolarità di tutti gli impianti. Il problema è stato individuato in una interferenza creata dagli alberi nella tratta trasmissiva del ponte radio che collega Frassilongo a Pergine radio. Tim ha avviato l’iter per il taglio dei rami e lo spostamento provvisorio del collegamento su alcune fibre della Provincia di Trento presenti nella tratta».
La comunicazione di Tim è avvenuta qualche ora dopo la riattivazione del servizio a Frassilongo. Che la rete fissa era tornata a funzionare regolarmente alle 11.15, era appunto stato lo stesso sindaco Bruno Groff a comunicarlo.
Ha anche aggiunto che per evitare eventuali problemi, il Comune aveva prospettato a Tim di trasferire l’apparecchiatura telefonica del ponte radio nei locali nel nuovo centro polifunzionale realizzato a Frassilongo per ospitare pompieri, associazioni e servizi. Lì era disponibile anche tutto l’impianto delle fibre ottiche della Provincia. E questo nel 2010, con la realizzazione dell’edificio.
Bruno Groff è tuttavia deciso a presentare richiesta di danni attraverso il Codacons proprio perché sono stati troppi 15 giorni con i telefoni muti. «Le stesse famiglie sono state danneggiate dall’inconveniente, per non parlare poi del disservizio registrato per il Comune, ma anche per le numerose attività commerciale esistenti sul territorio comunale che comprende anche Roveda e Kamaovrunt, quest’ultima importante località turistica con le due attività di ristorazione e alberghiera. Non è possibile - ha concluso - che per due settimane i telefoni restino muti con tutte conseguenze per la comunità già in difficoltà perché residente in montagna».