«Caro Coronavirus, adesso vattene al più presto»

Pergine. Loro sono due ragazzine dodicenni alle prese con il Coronavirus. Ora possono uscire, ma nelle ultime giornate di “clausura” totale hanno voluto proporre le loro considerazioni sulla delicata...



Pergine. Loro sono due ragazzine dodicenni alle prese con il Coronavirus. Ora possono uscire, ma nelle ultime giornate di “clausura” totale hanno voluto proporre le loro considerazioni sulla delicata situazione e le loro speranze. Sono Emma e Alessia, che firmano a quattro mani questa lettera scritta in prima persona e affidata alle reti social. La riportiamo integralmente

«Caro Coronavirus, oggi è il giorno…, sinceramente me lo ricordo a malapena! In questi giorni ho perso veramente la cognizione del tempo. Le giornate sono lunghe, monotone e sembrano non finire mai. Il tempo è sospeso, è come se gli orologi segnassero sempre la stessa ora. La sera faccio fatica a prendere sonno, la mattina all’alba, apro gli occhi e per riaddormentarmi devo pensare a qualcosa di bello, anche se il più delle volte non trovo nulla. Allora richiudo semplicemente gli occhi e smetto di pensare a tutto, o almeno ci provo. Non riesco a capire se il tempo passa lento o veloce, questa quarantena sembra durare un’eternità anche se passa veloce… che cosa strana, non trovi?! Mi vengono i brividi quando penso alla “pandemia”: questa è una vera e propria pandemia che ha colpito tutto il mondo, anche gli angoli più remoti del pianeta.

Qui nel mio paese i casi stanno aumentando sempre di più anche se siamo chiuso in casa da molto tempo. La Provincia ha imposto l’obbligo di restare in casa ma sai com’è, ci sono delle persone, devo dire molto egoiste, che se ne vanno tranquille a passeggio in giro per il paese come se tu non fossi mai arrivato. In questo momento non riesco proprio a capire quanto ci voglia a restare a casa, se pensiamo che molti anni fa, da un giorno all’altro, hanno chiesto ai nostri nonni e bisnonni, che a quei tempi erano per lo più ragazzi, di andare a combattere per il nostro Paese. Se loro sono riusciti ad andare in guerra, anche noi dobbiamo riuscire a starcene a casa per il bene di tutti. Oltre alla paura, al timore, alla stranezza di questa situazione provo anche un’immensa gratitudine ed ammirazione verso medici e infermieri che lavorano senza sosta per combatterti.

Noi ce la faremo a sconfiggerti, lo so che lo faremo con fatica, ma senza mai arrenderci. Noi ce la faremo a superare questo momento. Onestamente mi fai molta paura, ma credo che con noi tu sia stato così spietato solo per punirci per tutte quelle volte in cui abbiamo affrontato la vita in modo superficiale e scontato. Quindi, caro Coronavirus, o Covid 19, non prendertela, ma sinceramente spero che te ne vada al più presto. Spero anche che il tuo affezionarti alla gente finisca. #Iorestoacasa. #Andràtuttobene. Addio, almeno si spera».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza